{rokbox title=| :: |}images/stories/carini.jpg{/rokbox}Carlo Alberto Carini, Sindaco di Monte San Savino, è intervenuto sullo scottante tema relativo alla realizzazione di una centrale a biomasse sul territorio di Castiglion Fiorentino, comune non lontano dalla cittadina del Sansovino. “Il nuovo impianto dovrebbe sorgere ai margini del comune di Castiglion Fiorentino, senza aver ancora realmente compreso le ragioni dello spostamento dal vecchio sito – esordisce il primo cittadino savinese – sembra, infatti, che la sua ubicazione non sia nella già esistente area dell’ex Sadam, ma in una zona agricola vergine.
Tale edificazione potrebbe creare maggiori problemi alla Valdichiana, non solo dal punto di vista estetico, ma soprattutto ambientale, causando un ulteriore appesantimento dell’inquinamento atmosferico nella Provincia di Arezzo, per cui occorrerebbe l’approvazione dei Comuni interessati. La centrale, che per legge è definita tra le più insalubri, aggraverebbe i rischi sanitari, caricando di nuove criticità il territorio, anche con il conseguente deprezzamento del valore dei terreni e dei fabbricati circostanti”. “L’impianto per il proprio funzionamento non utilizzerebbe sostanze di scarto, bensì richiederebbe l’impiego e pertanto la coltivazione di cereali e girasole, che dovrebbero invece essere destinati per l’alimentazione – evidenzia Carlo Alberto Carini – Ciò è discutibile anche sotto il profilo etico, poiché non possiamo pensare di risolvere i problemi energetici bruciando sostanze alimentari, che sarebbero utili per sfamare le tantissime persone che nel mondo muoiono di fame, vedi anche l’attuale crisi tunisina “guerra del pane”.
Sarebbe, quindi, opportuno, al fine di ottimizzare la resa di questi impianti, andare incontro ad una logica di sviluppo basata non sul mega, ma sul micro impianto, per piccole aziende agrarie in grado di poter bruciare gli scarti delle proprie coltivazioni ed utilizzare al 100% il calore proveniente dalla combustione, portando così ad un utilizzo completo della potenzialità energetica.
Inoltre, queste gigantesche centrali hanno bisogno di forti quantità di materiale da bruciare e per far ciò sono costrette ad acquistarlo persino da altre regioni, creando così un ulteriore inquinamento legato al trasporto di tali merci su strada. Trasporto che interessa quindi anche altri Comuni limitrofi, oltre a Castiglion Fiorentino, che si vedono transitare i mezzi nelle aree di relativa pertinenza”.
“Realizzando questa centrale – conclude Carini – pare che si finirebbe per procedere in direzione contraria, non solo alla volontà della popolazione, ma anche al bene comune, che rappresenta lo scopo per cui un Amministratore è chiamato a governare.
Se tutti noi avessimo nelle nostre case o aziende micro-impianti in grado di produrre energia, sfruttando i semplici raggi solari o gli scarti delle nostre aziende agricole, potremmo risolvere gran parte dei problemi legati all’inquinamento e quindi all’inesorabile distruzione del nostro pianeta, del quale fatto dovremo rispondere a chi abiterà la terra dopo di noi”.