Cari concittadini,
sciogliendo le riserve formulate nelle mie precedenti lettere aperte, comunico che ieri mattina la Giunta Comunale ha assunto la decisione di dichiarare lo “stato di dissesto finanziario” del nostro Comune ai sensi dell’ art. 244 del Dlgs 267 del 18 agosto 2000.
Si tratta della possibilità riservata agli enti locali di poter affrontare situazioni di difficoltà finanziarie con la dovuta sicurezza e trasparenza, mantenendo in esercizio gli organi elettivi, quali il Sindaco e tutto il Consiglio Comunale, mentre la sistemazione delle situazioni pregresse verrà affidata a Commissari Ministeriali, i quali resteranno in carica fino al completo riequilibrio del bilancio.
In questa circostanza ritengo necessario aggiungere alcune considerazioni a quelle già espresse, cercando di contribuire a rendere il più possibile trasparente l’attività svolta in questi mesi dall’amministrazione all’indomani delle elezioni di metà maggio 2011.
Fin dalla mia prima lettera del 31 luglio 2011 avevo evidenziato le difficoltà nelle quali siamo stati costretti ad operare per la preparazione del bilancio di previsione.
Infatti, rispetto all’esercizio 2010:
le entrate correnti hanno dovuto essere depurate di alcune previsioni storiche non più realizzabili per oltre € 800.000;
la spesa corrente, nonostante alcuni importanti tagli interni e sulla base delle rilevazioni ispettive, è stata allineata ai livelli effettivi del costo dei sevizi in essere, con un incremento di circa € 380.000;
i trasferimenti statali ( quota parte delle imposte maturate nel territorio ) sono stati ridotti ai sensi dell’ultima finanziaria di € 313.353; il taglio si aggiunge a quello di 212.000 euro già subito nel 2009;
Gli oneri di urbanizzazione che in passato si allineavano a circa € 1.500.000 / 1.900.000, non possono essere stimati in un valore superiore a 700 / 800.000 a causa della persistente crisi economica;
l’abolizione dell’ ICI sulla prima casa ha di fatto congelato il gettito dell’imposta, mentre in passato la sua dinamicità aveva assicurato ai comuni la copertura delle politiche di espansione;
l’impossibilità di modificare le aliquote ICI ed addizionale IRPEF non consentono da anni di attuare politiche di sviluppo locali;
il mancato rispetto del patto di stabilità ha comportato una ulteriore riduzione dei trasferimenti statali per € 1.372.000.
Questi elementi hanno condotto a formulare una prima bozza di bilancio con un deficit di circa € 2.650.000, ovvero un dato difficilmente comprimibile verso il pareggio. Inoltre in questo bilancio avremmo dovuto far fronte anche all’ammortamento di una quota di circa 1/3 delle passività pregresse, quantificabile in circa € 2.000.000, che avrebbe portato il disavanzo ad un valore superiore ad € 4.650.000.
Nel contempo è continuata il difficile lavoro di contenimento dei costi: gli uffici non hanno potuto sospendere attività già contrattualmente previste per ricondurle nell’ambito degli stanziamenti, se non alle scadenze contrattuali. Gli interventi sono stati pertanto frequenti, capillari e sicuramente impopolari, senza peraltro consentire di raggiungere del tutto gli obiettivi auspicati, perché hanno potuto agire soltanto nella seconda metà dell’esercizio.
Successivamente sono però intervenuti ulteriori fatti e provvedimenti ministeriali che hanno dato nuovo impulso alla ricerca di soluzioni:
il termine per l’approvazione del bilancio è stato prorogato al 31 agosto 2011;
la penale per il non rispetto del patto di stabilità è stata ridotta da € 1.372.000 a circa € 300.000;
è stata intravista la possibilità di destinare immediatamente la plusvalenza da vendite di immobili ed altre attività a copertura del disavanzo dell’esercizio in corso e della quota di passività pregresse, mentre in condizioni normali il ricavato delle dismissioni di patrimonio dovrebbe essere destinato ad altri investimenti patrimoniali.
Questi tre elementi , che si presentavano come indubbiamente positivi, ci hanno indotto a continuare nella ricerca del pareggio di bilancio che poteva considerarsi raggiunto sul finire del mese di agosto dopo aver effettuato un’ulteriore revisione delle uscite correnti e dopo aver indicato alcuni cespiti immobiliari da destinare alla vendita. Questi ultimi, infatti, da soli od in gruppo, avrebbero permesso di realizzare la plusvalenza di circa € 3.000.000, con la quale far fronte alla copertura del disavanzo 2011 ( € 1.100.000 ) e della quota di 1/3 delle previste passività pregresse.
Questa impostazione, che in un primo momento aveva incontrato il favore preventivo di tutti i soggetti interessati, non è stata poi confermata dall’esame conclusivo del progetto da parte degli organi di controllo seguito dal mancato accordo con gli ipotetici compratori. Abbiamo dovuto pertanto assumere la presente decisione, nel pieno rispetto delle norme in materia, al fine di consentire ad un organo strettamente tecnico di condurre la complessa situazione verso il suo risanamento, mentre il Consiglio Comunale ed il Sindaco resteranno in carica per la gestione ordinaria e per mantenere vivo il contatto con i Cittadini. Quest’ultimo aspetto è da considerare di grandissima importanza.
La decisione si è resa comunque difficile e sofferta per la consapevolezza che i provvedimenti adottati nel 2011 per il contenimento della spesa, proiettati nell’esercizio 2012, dovrebbero già produrre il riequilibrio della parte corrente del bilancio. Questo costituisce la base su cui il progetto di risanamento dei prossimi anni potrà essere fondato ed è in ogni caso la dimostrazione della qualità del lavoro svolto da tutte le strutture comunali.
Per quanto riguarda invece le osservazioni formulate da molti Cittadini e da organi di stampa circa un presunto disavanzo complessivo di € 10/11 milioni, preciso che si tratta di un evidente errore da parte dell’estensore, con il quale abbiamo già provveduto a prendere i necessari contatti. Posso invece confermare che al momento il deficit complessivo si attesta in € 3.778.021 quale importo rilevato in sede ispettiva, in € 1.700.000 di debiti fuori bilancio relativi all’anno 2010 e precedenti ancora in corso di determinazione definitiva, ed in € 1.100.000 quale deficit in corso dell’anno 2011, per un importo complessivo non inferiore ad € 6.500.000. A questo dovrà essere aggiunto il risultato dell’esame dei residui attivi e passivi del bilancio consuntivo 2010 da realizzarsi in tempi brevi. A fronte di questo valore esistono proprietà mobiliari ed immobiliari disponibili, il cui valore dovrebbe comunque coprire il deficit stesso.
Al termine di questa lunga ma, credo, necessaria esposizione sento il dovere di ringraziare tutti i Cittadini castiglionesi per la partecipazione mostrata nei riguardi delle vicende del nostro Comune, scusandomi se in questi quattro mesi di frenetica attività non è stata sempre possibile una puntuale esposizione dei fatti nel loro divenire. Ringrazio inoltre il Personale del Comune ed il Segretario Generale per il loro impareggiabile sostegno agli organi eletti e la loro dedizione al lavoro: sono sicuro che questo elemento costituirà l’arma vincente per raggiungere gli obiettivi che oggi sono davanti a noi.
Enrico Cesarini
17 settembre 2011
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Parole,parole parole,nn avevo intenzione di commentare la dotta enunciazione del sindaco Cesarini,ma mentre leggevo alla radio passava la canzone di Vasco "Gli spari sopra".Cè una strofa ke dice."abili a tenere un piede qui e l'altrob là avrete un avvanire certo in questo mondo quà però la dignità dove l'avete persa?" Mi sembra calzi a pennello a chi solo tre mesi fà,tre mesi non tre anni gridava ai quattro venti che tutto era a posto!