Nella fotografia quando si vuole accentrare l’ attenzione dell’ osservatore su un unico elemento, si adotta una tecnica fotografica che focalizza un unico soggetto posto in primo piano offuscando tutto il resto, gli esponenti politici ricorrono ad una tecnica simile e concentrano abilmente l’ attenzione dell’ opinione pubblica su singoli temi che vengono ripetuti spasmodicamente durante vuoti dibattiti televisivi, fino a convincere l’ ignaro ed ingenuo spettatore che le sue sorti siano legate ad esempio all’ eliminazione dell’ ICI di Berlusconiana memoria o al tanto decantato aumento degli 80 euro di matrice renziana.
Se tornando all’ esempio precedente rendessimo nitida l’ intera rappresentazione fotografica osserveremmo il quadro d’ insieme e vedremmo gli apparati di potere che agendo spesso nell’ ombra e lontano da orecchie indiscrete, tramano per la preservazione della loro condizione e per la salvaguardia dei loro interessi e mentre stabiliscono sia a livello nazionale che comunitario leggi e provvedimenti nel loro esclusivo interesse, suggeriscono ai loro portavoci politici i metodi per perpetuare l’ attuale pseudo democrazia, che lungi dall’ essere il governo del popolo è l’ espressione di una oligarchia che detiene il controllo dell’ economia e dei principali mezzi di informazione.
Questa oligarchia mira, fra l’ altro, ad appropriarsi dei beni e dei servizi di pubblica utilità appartenenti allo stato, alle province od ai comuni, quella che chiamano privatizzazione non consiste in null’ altro che nel depredarci di quello che ci appartiene. Sessanta milioni di italiani consumano acqua, percorrono autostrade, viaggiano in treno, spediscono posta etc, nel farlo vengono considerate come tante formiche che mentre lavorano faticosamente per procurarsi il cibo devono pagare un costoso dazio, che le impoverisce progressivamente.
La stessa oligarchia, che come anzidetto ci considera alla stregua di inutili ed insignificanti formiche, propugna politiche di austerity e di bieco e disumano liberismo, che si esprimono attraverso la precarizzazione del lavoro, la riduzione dei salari e delle tutele dei lavoratori. Il provvedimento adottato dall’ attuale governo, mediante il cosiddetto decreto lavoro, va esattamente i quella direzione , sopprimendo le già deboli norme che regolarizzavano l’ impiego del lavoro flessibile e legalizzando di fatto lo sfruttamento e la precarietà.
I sorrisi rassicuranti del “messia” Renzi e la reazione acritica degli organi di informazione e dei commentatori televisivi non modificano la realtà, le persone sono e saranno sempre più povere private dei mezzi di sussistenza oltre che della dignità, questa consapevolezza mi ha indotto ad accettare la proposta di candidarmi, nella lista di Rifondazione Comunista, alla carica di consigliere alle prossime elezioni amministrative del Comune di Cortona, ritenendo che le amministrazioni locali pur risentendo della riduzione delle risorse concesse per garantire lo stato sociale, possono e devono adoperarsi per frenare e contrastare questo scempio garantendo e promuovendo politiche improntate alla solidarietà, alla giustizia sociale ed attente ai bisogni dei più deboli. Il programma che abbiamo concordato va esattamente nella suddetta direzione e si incentra sulla difesa dei beni comuni, su una politica sociale attenta ai bisogni delle persone meno abbienti, che preveda ad esempio tariffe comunali eque e commisurate alla propria capacità contributiva, sulla salvaguardia del lavoro e della dignità dei lavoratori ed in generale una gestione della cosa pubblica che sia improntata al buonsenso, al rispetto del territorio e delle persone. La mia decisione nasce dall’ auspicio che una classe politica seria, onesta e preparata sia in grado di amministrarci degnamente, restituendo alla politica credibilità e che con una azione che parta dal basso riesca nell’ arduo tentativo di estirpare quelle malefiche radici che ci circondano, attanagliano ed infestano.
Di Francesco Rodolfo
Candidato n.9 alla carica di consigliere comunale del comune di Cortona
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