Quelli che scrivono sempre dopo l’alluvione, quelli che scrivono dopo la frana, quelli che scrivono dopo la siccità e dopo gli incendi. Insomma di alluvione in alluvione e nel mezzo nulla. Alla fine si contano i danni umani ed economici e ci si accorge che avremmo speso meno se fossimo intervenuti per tempo in modo da prevenire il disastro. Sono tre anni che Sinistra Ecologia e Libertà chiede un Piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio, investimenti che avrebbero prodotto lavoro e avrebbero limitato i danni del maltempo.
Eppure Roosvelt ( che non era un ambientalista fondamentalista )nel 1929 dopo la crisi economica e finanziaria degli Stati Uniti, mise in atto un piano di opere che dette lavoro per alcuni anni a due milioni di persone.
A Cortona il 17 ottobre scorso, SEL inviò a tutti i giornali, radio e tv ( non al Pollo, perché non volevamo togliere spazio a Renzi e Bersani che ormai avevano occupato lo spazio di tutta la testata, si diceva anche quante volte andavano al bagno!! ) un comunicato nel quale si affrontava la questione della messa in sicurezza del territorio ed in particolare sul fatto che il Rio di Loreto, se avesse piovuto più del dovuto, avrebbe messo a rischio gli scavi archeologici del Sodo e l’area circostante, in quanto il rio è occupato da una vegetazione nel letto del fiume alta fino a 3 metri ( con tanto di documentazione fotografica ), perché sono anni che non viene ripulito. Il disastro è avvenuto poco più a valle ma i danni sono stati rilevanti. La stessa situazione si ripete anche in altri fiumi e canali e per questo motivo rivolgemmo un appello al Sindaco, affinché intervenisse verso l’ente di competenza. Noi più che spronare l’amministrazione non possiamo fare altro, ma non possiamo contare sempre nella fortuna, perché anche questa volta, se avesse piovuto qualche ora in più l’intera Valdichiana sarebbe finita sott’acqua e avremmo visto quello spettacolo che abbiamo visto ad Albinia.
Cortona, 15 nov. 12 Doriano Simeoni
SEL – Cortona