Dichiarazione di voto Gruppo Democratici per Castiglioni su Bilancio Previsionale 2016:
E’ nostra intenzione chiarire che non voteremo contro l’ipotesi di bilancio per una presa di posizione ideologica. Se l’Amministrazione portasse avanti proposte serie, credibili, in grado di dare impulso a Castiglion Fiorentino di sicuro non mancherebbe il nostro sostegno e la nostra approvazione.
Siamo, infatti, consapevoli che una comunità richiede il contributo di tutti per crescere e prosperare. Ognuno a partire dal ruolo che i cittadini gli hanno voluto assegnare con il proprio voto.
Il ruolo dell’opposizione non è quello di dire sempre di NO ma è quello di incalzare con proposte, correggere con suggerimenti, controllare che le cose vengano fatte secondo regola e nell’interesse dei cittadini. Perciò di fronte ad un programma che non risponde a queste intenzioni, il nostro atteggiamento non potrà che essere quello di un fermo diniego. Convinti in tal modo di fare l’interesse della comunità.
Le motivazioni che ci portano a esprimere la nostra contrarietà trovano, infatti, la loro prima ragione nella natura di un documento contabile che non solo non guarda al futuro ma, per certi aspetti, rappresenta un ritorno a un lontanissimo passato.
La prima cosa che notiamo è l’assoluta assenza di originalità, la mancanza d’idee, il difetto di progettazione. Un atteggiamento incomprensibile poiché questo è l’anno della fuoriuscita dal dissesto, uno spartiacque più volte sottolineato da codesta Amministrazione.
Era questo il tempo per avviare, nell’arco di un triennio, un programma di governo serio, in grado di rispondere con i fatti e non solo a parole, a quelle che a nostro avviso sono le priorità per Castiglion Fiorentino.
Le priorità che noi individuiamo sono:
-Lo sviluppo economico. Da troppo tempo ormai l’economia locale langue, si sono chiuse fabbriche storiche, altre mettono i lavoratori in cassa integrazione o in mobilità, se facessimo il conto tra natalità e mortalità delle imprese in termini di addetti, ci accorgeremmo che Castiglioni ha subito in maniera pesante i colpi della crisi. Di fronte a questo scenario un’Amministrazione responsabile dovrebbe essere capace di percorrere tutte le strade per rendere competitivo il territorio e attirare nuove imprese: nel settore industriale, agricolo, commerciale e dei servizi. E’ illuminante l’articolo sul mensile “la Voce dei Castiglionesi” che riporta quanto segue “…è la crisi economica che ha spinto parte della popolazione a lasciare il nostro paese”. E’ evidente che se non esiste una politica che mira allo sviluppo economico, Castiglion Fiorentino diventerà un paese senza prospettive come “la Voce” segnala in maniera illuminata. Secondo noi la politica di sostegno alla famiglia è necessaria, ma non risolutiva se non si creano posti di lavoro. Non si capisce come le nuove generazioni possano avere la certezza di un futuro. In mancanza di lavoro l’unica certezza è l’emigrazione.
-L’altro punto è rappresentato dalla difesa del welfare locale. La crisi economica ha determinato un indebolimento del tessuto sociale. Quando aumenta la disoccupazione, quando ci sono difficoltà enormi a trovare un lavoro e i redditi diminuiscono, la popolazione in genere, e le classi più deboli in particolare, si trovano esposte a situazioni di estrema difficoltà. In questi momenti dovrebbe farsi sentire più forte la presenza delle istituzioni attraverso politiche di sostegno, di aiuto, di inclusione sociale.
-Il terzo elemento è l’attenzione all’ambiente. Un nuovo modello di sviluppo, come quello che in molti auspicano, richiede un impegno supplementare ai vari livelli di governo a partire da quello locale, con un’attenzione particolare alla qualità del territorio, alla salubrità dell’aria, alla difesa del suolo e alla conservazione dei valori naturali e paesaggistici. In questo senso il Comune deve farsi promotore di nuovi stili di vita e di regole certe in grado di valorizzare al meglio la vocazione del territorio.
Tutto questo è stato indicato come progetto per l’immediato futuro di Castiglioni ?
La risposta dispiace dirlo è no. Se leggiamo il bilancio, che non è solo un mero atto contabile ma dovrebbe contenere le intenzioni di governo di una Amministrazione, ci accorgiamo che nessuno di questi aspetti trova una riposta concreta, forte e credibile nelle cifre che sono proposte.
Per altro l’assenza di una relazione politica che aiutasse a comprendere in quale direzione la Giunta intende andare è il segnale inequivocabile di una scarsa volontà decisionale che preferisce delegare al giorno per giorno, all’equilibrio tra interessi particolari, scelte che dovrebbero, essere invece pensate nell’interesse generale.
E’ del tutto evidente che questo bilancio manca di forza e autorevolezza. Come noi da tempo sospettiamo le scelte di governo sono prese in altre sedi che non nel palazzo Comunale. Ma di questo avremo modo di discutere con i cittadini.
Quanto stiamo dicendo non è parto della nostra fantasia ma trova rispondenza in più parti del documento contabile.
Se guardiamo dall’ottica dei tanti cittadini che si sono fidati delle dichiarazioni degli amministratori possiamo renderci conto che quella fiducia era mal riposta.
Si è detto che il dissesto aveva sfiancato famiglie e imprese con tasse esose e insostenibili. Poi quando il dissesto è finito, la pressione fiscale è rimasta pressoché invariata. Come stanno le cose?
Ma c’è di più. Osserviamo per esempio alcuni capitoli di spesa:
Sviluppo e valorizzazione del turismo zero stanziamenti
Politiche per il lavoro zero stanziamenti
Sviluppo economico zero stanziamenti
Relazione con altre autonomie zero stanziamenti
Qualcuno potrà obiettare, quelle cifre non sono state indicate perché ricomprese in altri capitoli. E’ una cosa non vera, infatti, anche laddove le somme stanziate appaiono congrue la realtà dei fatti è diversa.
Un paio di esempi:
Per le politiche per gli anziani compare la bella cifra di 507.000 euro. Se poi però si va a esaminare nel dettaglio vediamo che ben 400.000 derivano dai fondi regionali acquisiti dal comune e poi stornati all’Ente Serristori.
Lo stesso dicasi per i servizi ausiliari per l’istruzione 902.000 euro dove però rientrano mense e trasporti oltre al personale.
Si potrebbe continuare con l’ordine pubblico 503.000 euro, altri ordini d’istruzione universitaria 505.00 euro e così via.
Quello che vien fuori è un’operazione d’immagine alla quale però non corrispondono risultati concreti.
Ci domandiamo come si possa in una situazione come quella in cui manca il lavoro, il centro storico langue, dove non s’intravedono prospettive di crescita tenere a zero capitoli come quelli destinati alle politiche per il lavoro e lo sviluppo economico.
Ci domandiamo come si possa pensare ad attivare, come spesso dichiarato dall’Amministrazione, politiche di area insieme agli altri Comuni e poi tenere a zero il capitolo destinato alle relazioni con altre autonomie.
Ci domandiamo perché si è deciso, a scapito di altri capitoli di spesa, di investire tantissimi soldi per i giardini pubblici e il parco delle Comunanze. C’è forse questo gran bisogno? Oppure era meglio un intervento più modesto e destinare le risorse altrove, per esempio ripristinando tutta una serie di servizi per i cittadini: dal centro diurno, ai pasti a casa per gli anziani, al trasporto pubblico?
Così come ci domandiamo quale sia la ragione per cui si decide di alienare una struttura destinata al turismo sociale (un comparto in grande crescita) per ristrutturare i macelli. Per fare cosa? Davvero si pensa di realizzarci come da voi dichiarato nel vostro programma elettorale una sorta di mercatino?
Come si fa a tenere a zero il capitolo destinato al monitoraggio della qualità dell’aria quando si autorizzano centrali a biomasse nel nostro territorio?
Quello che noi vi contestiamo sono la distribuzione delle somme, sbilanciate verso interventi di fatto poco utili alla crescita della comunità e il completo abbandono di settori importanti come il sociale, il lavoro, l’ambiente.
Il bilancio da voi prestato vi appartiene per intero per ciò che riguarda le scelte d’indirizzo politico e programmatico ma è evidente una scopiazzatura dei bilanci del passato: pensiamo a certi interventi come Via Codivilla e il piano di recupero di Porta Romana. Tutto questo mostra un vuoto d’idee impressionante che non può essere riempito solo con manifestazioni effimere buone per andare sui giornali per un giorno e inutili invece sul piano della crescita del nostro comune.
Per questi motivi il nostro sarà un voto contrario.
Gruppo Democratici per Castiglioni
DOCUMENTO DEL PARTITO DEMOCRATICO SULLA RICONVERSIONE AREA EX ZUCCHERIFICIO
La riconversione dell’area ex zuccherificio di Castiglion Fiorentino può diventare un’opportunità per lo sviluppo dell’intera Valdichiana e, proprio per questo, richiede un grande impegno da parte delle istituzioni, delle forze sociali e di quelle economiche.
Quando nel 2005 in sede di U.E. venne stabilito, con una decisione improvvida e affrettata, di chiudere in Italia 13 stabilimenti saccariferi su 19, si parlò di riconvertire gli impianti senza però avere costruito le condizioni affinché quelle riconversioni, tese a garantire occupazione e crescita, avessero basi solide.
La dimostrazione è che ancor oggi la gran parte degli stabilimenti a suo tempo chiusi non ha ancora un destino certo. Fu un errore non legare i contributi europei per le bonifiche a un serio progetto industriale.
La chiusura della SADAM ha, infatti, prodotto la messa in cassa integrazione dei lavoratori, lo smantellamento dell’impianto, la scomparsa di un’agricoltura tradizionale come quella della barbabietola, senza una benché minima sicurezza sul futuro.
E’ opportuno ricordare che allo zuccherificio lavoravano oltre 100 dipendenti fissi che triplicavano durante la campagna saccarifera. Numeri importanti cui s’aggiungeva un indotto imponente fatto di aziende agricole, autotrasportatori, servizi.
La questione SADAM dal 2007 in poi, cioè dopo gli accordi Regionali seguiti a quelli di Bruxelles, assunse caratteristiche che la inserivano nel quadro delle priorità regionali.
Per questo crediamo che oggi, bocciata l’ipotesi della centrale a biomasse, la Regione debba essere accanto agli Enti locali territoriali per sviluppare un progetto che consenta di riutilizzare al meglio i 120 ettari di area industriale presenti nel comune di Castiglion Fiorentino per dare occupazione e lavoro, partendo dal risanamento ambientale attraverso una rapida ed efficace bonifica del sito industriale.
Ormai da tempo auspichiamo un impegno serio su questo argomento: legare agricoltura e industria è il futuro della Valdichiana ma i buoni propositi da soli non bastano. E’ necessario uno sforzo congiunto che veda concorrere, ognuno per la sua parte, istituzioni, sindacati, associazioni di categoria agricole e industriali e quei gruppi economici che si sono detti interessati allo sviluppo della Valdichiana in termini agricoli e di trasformazione dei prodotti.
Un tavolo operativo per mettere nero su bianco le proposte e valutare le migliori.
Un tavolo coordinato dalla Regione giacché il problema “zuccherificio” è stato e rimane un problema regionale, che coinvolge l’intera Valdichiana.
Così come avviene per i servizi sanitari e sociali anche lo sviluppo economico va visto in una logica di zona perchè ha riflessi sulla tenuta sociale, sull’ambiente, sulla programmazione urbanistica, sul futuro dei giovani.
In tal senso la questione “Sadam” può diventare un originale e per certi aspetti innovativo banco di prova delle capacità di pianificazione e di governo dei nostri enti locali.
GRUPPO CONSILIARE DEMOCRATICI PER CASTIGLIONI
GRUPPO CONSILIARE PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
MOZIONE
OGGETTO: RIDUZIONE TASSAZIONE LOCALE.
VISTO CHE IL COMUNE DI CASTIGLION FIORENTINO HA UFFICIALMENTE DICHIARATO CHIUSA LA FASE DEL DISSESTO ECONOMICO E FINANZIARIO.
CONSIDERATO CHE IN DETTO PERIODO LE TARIFFE SONO STATE PORTATE, COME PREVEDE LA LEGGE, AI MASSIMI LIVELLI.
VALUTATO CHE LA CHIUSURA DEL DISSESTO DOVEVA COMPORTARE UNA RILEVANTE DIMINUZIONE DELLA PRESSIONE FISCALE PER TUTTE LE VOCI CHE HANNO SUBITO UN AUMENTO
TENUTO CONTO CHE QUESTE MAGGIORI ENTRATE SONO SERVITE PER IL PAGAMENTO DEI DEBITI CONTRATTI FINO ALLA DATA DELLA DICHIARAZIONE DI DISSESTO ED IL FATTO NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI VI E’ STATA UNA RIDUZIONE DEL COSTO DEL PERSONALE, DOVUTA IN GRAN PARTE AL PENSIONAMENTO DI FIGURE CHE NON SONO STATE REINTEGRATE, ANCHE A CAUSA DEL BLOCCO DEL TURNOVER NELLA P.A. , CHE NON VI E’ STATO UN AUMENTO DELLA SPESA PER INVESTIMENTI, CHE IL RIASSETTO DI ALCUNI SETTORI HA PORTATO NOTEVOLI RISPARMI IN TERMINI DI SPESA CORRENTE
CONSIDERATO CHE IL GOVERNO RENZI HA TOLTO LA TASSA SULLA PRIMA CASA E SUI TERRENI AGRICOLI E REINTEGRERA’ CON TRASFERIMENTI LE SOMME PERSE DAL COMUNE
STABILITO TUTTO CIO’ CHIEDIAMO
1) CHE VENGA RIDISTRIBUITA IN MANIERA DIVERSA LA DIMINUZIONE PREVISTA PER I COSTI DELLA NETTEZZA URBANA PRIVILEGIANDO LE FAMIGLIE. NON SI COMPRENDE INFATTI PERCHE’ PER LE FAMIGLIE VENGA INDICATA UNA DIMINUZIONE DEL 2,3% A FRONTE DI UN 17% PREVISTO PER GLI AGRITURISMI E UN 20% PER IL COMMERCIO ALL’INGROSSO.
2) CHE L’ALIQUOTA IRPEF VENGA RIPORTATA AI VALORI DEL 2011 CIOE’ AL 4 PER MILLE
3) CHE LA DIMINUZIONE DELL’IMU PREVISTA ESCLUSIVAMENTE PER I COMPARTI D (ESCLUSO BANCHE E ASSICURAZIONI) VENGA ESTESA ANCHE AI COMPARTI C1 E C3 (ARTIGIANATO E COMMERCIO).
4) CHE UNA PARTE DEI TRASFERIMENTI STATALI DOVUTI AL REINTEGRO DEI MANCATI INTRIOTI IMU SULLA PRIMA CASA VENGA UTILIZZATA PER ABBASSARE I COSTI DEI SERVIZI A DOMANDA INDIVIDUALE E PER AUMENTARE LE SOMME A DISPOSIZIONE SUL SOCIALE
TUTTO CIO’ NELLA LOGICA DI RIPORTARE UNA MAGGIORE EQUITÀ NELLA DISTRIBUZIONE DEL PESO FISCALE LOCALE E VISTO CHE IL MAGGIORE ONERE DOVUTO AL DISSESTO E’ VENUTO MENO.
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