“Lodevole l’appello uscito in questi giorni del Dottor Massimo Mandò Direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza 118 di Arezzo che chiede a tutti “di darsi una mossa”, perchè la politica dei defibrillatori presso gli impianti sportivi dove si fa attività agonistica, deve essere adottata più celermente dei tempi consentiti (entro il 2015) da tutte le società sportive. “In tempo di pace ci si deve organizzare per quando arriva la guerra”, accettabile è pure questo invito sempre pronunciato dal Dottor Mandò, ma siccome non dimentico l’importanza che ricopre il servizio di Emergenza 118 di cui il Dottor Mandò è il Responsabile, cosa devono pensare i cittadini che non frequentano gli impianti sportivi, che non svolgono attività agonistica e che sono logisticamente e geograficamente decentrati rispetto ai punti strategici dove sono localizzate le ambulanze medicalizzate e non?
Negli ultimi anni, a parte che chiedere la dotazione dei defibrillatori è cosa buona e giusta, non mi pare che i servizi rivolti al nostro territorio si siano rafforzati e implementati; caso mai stiamo andando nella direzione opposta. Se sto sbagliando mi si dimostri pure il contrario.
La tragica morte che ha portato via il giovane calciatore del Foiano Calcio, Matteo Roghi, non può e non deve essere un monito solo per le società sportive che svolgono le attività agonistiche, ma lo sia anche per tutti coloro che con l’obbiettivo della razionalizzazione della spesa, hanno tolto e non aggiunto, al servizio dell’ emergenza del 118 sul territorio.”
Mario Agnelli
Consigliere Comunale
Castiglion Fiorentino