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CortonaxBersani: invochiamo il rispetto delle regole

La partita finale, che si giocherà domenica con il ballottaggio fra Renzi e Bersani è di straordinaria importanza, prima per il nostro paese, poi per il futuro del centrosinistra.
La convinta adesione alla candidatura di Bersani si è, se possibile, rafforzata dopo i risultati di Domenica che lasciano intravedere la possibilità, per il segretario, di uscire vittorioso da una sfida che lui stesso ha voluto, promuovendo così un grande esempio di partecipazione democratica.
Per questo obiettivo ci impegneremo fino alla fine e chiediamo agli iscritti e agli elettori veri del centrosinistra di impegnarsi con noi.

Bersani è persona credibile, autorevole, competente e – noi ne siamo convinti – la persona giusta per guidare il paese. Di questo non abbiamo dubbi, mentre vediamo nel sindaco di Firenze e nelle sue proposte un rischio per la tenuta del centrosinistra e per il futuro del paese. Nelle proposte di Renzi riscontriamo un furore iconoclasta smisurato ed eccessivo, che punta a distruggere una forza politica che in questi anni – unica per impegno ed autorevolezza – si è battuta per cambiare, nei limiti del possibile, la drammatica situazione del paese.

In queste ultime ore di campagna elettorale il furore rottamatorio Renziano si è spostato dalle persone a quello che dovrebbe essere un valore apprezzato e condiviso in maniera unanime: il rispetto delle regole.

Non ci pare un bell’esempio, né per noi né per il paese, il tentativo di cambiare le norme per convenienza. Queste regole, approvate all’unanimità dall’assemblea del partito nella quale sono presenti tanti sostenitori di Renzi, sanciscono con chiarezza che fra il primo e il secondo turno “…Possono…partecipare al voto coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’Albo degli elettori entro la data del 25 novembre…”.

La norma è chiara e non può essere aggirata. Per registrarsi e votare al secondo turno occorre dimostrare i validi motivi per cui non lo si è potuto fare al primo. E il fatto di essersi convinti dopo, non rientra fra i validi motivi.

Siamo certi che gli organismi di garanzia sapranno far rispettare nella maniera corretta il regolamento approvato dal Partito. Lo auspichiamo soprattutto per restituire alla politica un po’ di credibilità. Sarebbe davvero un danno se vincessero l’arroganza e la protervia sul diritto. Le regole quando ci sono non si discutono. Si applicano.

E lo diciamo in particolare – ma non solo – ad un sedicente comitato Renzi, formato da persone non propriamente riconducibili all’appartenenza al centro sinistra, che dispensano lezioni di democrazia senza averne titolo, e che vorrebbero rottamare nel nostro campo, dopo aver votato per vent’anni la peggiore feccia politica che sia mai apparsa dal dopoguerra ( e anche quella prima, ma in quel caso non si votava neppure..)

Anche per questo sentiamo il bisogno di rivolgere un appello forte e caloroso ai veri elettori del Centrosinistra per votare Bersani al ballottaggio. Troppi stanno puntando a distruggere quello che, con fatica, in questi anni (appena 5) di vita del Partito Democratico si è tentato di costruire. Magari anche con qualche inevitabile errore ma sempre con lo stesso obiettivo, quello di promuovere i valori e gli ideali che ne sono alla base. È con questo spirito e questa volontà che dobbiamo tornare a votare domenica, per dare il nostro consenso al progetto del Partito Democratico e a chi oggi lo rappresenta: PIERLUIGI BERSANI.

Donato Apollonio

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  • Cioè, si fa la convocazione alle urne dei "veri elettori" del centrosinistra? Che significa? Che chi ha votato Renzi non è un "vero elettore" del centro sinistra?
    Passi pure che ci saranno stati trenta, quaranta, cento "infiltrati", ma 1) sono voti che poi il PD si ritroverebbe a marzo, quindi alla fine sarebbero voti del PD; 2) anche se sottraessimo questi voti in Valdichiana Renzi vince comunque: chi lo ha votato in coscienza (tanti) continua a non essere un "vero elettore"? 3) e se si insiste col dire che son voti di infiltrati, allora c'è poco da ridere perché significherebbe che che di voti "veri", di voti propri, il PD ne avrebbe pochi tanto.
    È un retropensiero offensivo nei confronti dei tanti che hanno votati Renzi in coscienza, che forse proprio per questo non sopportano l'apparato che si crede migliore di una base evidentemente non rappresentata.
    E poi ancora che significa? Che i "veri elettori" sono mobilitati anche se domenica scorsa non c'erano, mentre i "falsi" non ce li vogliono?
    E poi è patetico ricordarsi delle regole solo quando servono. Forse uno alle regole dovrebbe prestare attenzione tutti i giorni, e per questo poi magari uno non si fida più dell'usato sicuro (di chi era segretario Penati?).

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Donato Apollonio
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