La bagarre tra l’amministrazione comunale e le sigle sindacali sul reintegro da parte dei dipendenti delle somme percepite ma non dovute, si compone di un altro capitolo. Carlo Bitini, ex dipendente comunale della casa di riposo “Camilla Sernini” di Cortona e attualmente responsabile del settore pubblico impiego e sociale della sezione comunale della Lega Nord di Cortona, vistosi recapitare la richiesta da parte del comune del reintegro di 700 euro, che secondo l’amministrazione comunale avrebbe percepito indebitamente assieme ad altri collegi, in tutto un cinquantina di persone, non ci sta e lancia dure accuse contro l’amministrazione ed i sindacati, colpevoli secondo lui, di non aver fatto appieno gli interessi dei lavoratori.
Bitini: “La vertenza, a parere mio, è tra dipendenti attuali ed ex e tra l’amministrazione comunale con la complicità dei sindacati; è si! Perché anche loro sono complici.” Bitini racconta che 8 anni fa furono proprio i rappresentanti sindacali del corpo della Polizia Municipale a volere inserire la clausola delle 35 ore settimanali anziché 36.
“Unico ostacolo erano i dipendenti della casa di riposo “Camilla Sernini”, addetti all’assistenza agli anziani e cuoche della suddetta struttura, il quale sistema di turnazione è ancora più gravoso di quello dei vigili urbani.” – continua l’ex dipendente della casa di riposo – “Tutto ciò permetteva di non dover più fare dei rientri in servizio sacrificanti e talvolta inutili per compensare la mancanza di ore mensili date dalla sommatoria delle 36 ore settimanali, nonostante la copertura della turnazione nelle 24 ore giornaliere: in breve, lavoro più vivibile, meno stress, più efficienza nell’attività e più servizio agli anziani.” Ma oggi, dopo ben 8 anni, tutto questo sembra non contare per i sindacati e tanto meno per chi amministra. L’assessore al personale Diego Angori afferma che “è proprio la mancanza dei presupposti indispensabili all’applicazione delle 35 ore a determinare la richiesta dell’amministrazione comunale” eBitini a questo punto affonda il colpo: “Com’è possibile che si siano accorti solo oggi che l’operazione non si poteva fare? Forse perché il connubio tra vigili e amministrazione è venuto meno e quindi c’era da far scontare qualche sgarbo? O forse perché c’è la necessità di racimolare soldi senza guardare in faccia a nessuno? Questa amministrazione è arrivata al capolinea, espressione di una forza politica sorpassata, inefficiente per non dire di peggio, a cui non importa più di proteggere e tutelare i propri cittadini e dipendenti, in particolar modo, quelli più sacrificati.” Nelle scorse settimane il Comune ha richiesto ai dipendenti ed ex dipendenti cifre che vanno dai 700 euro di Bitini, fino ad oltre i 4000 euro di altri. “Ho lavorato per 17 lunghi anni in questa casa di riposo, non per umanità, ma per necessità, senza che mai fosse venuta a meno la mia professionalità; adesso mi vengono richiesti indietro i soldi del mio lavoro! Credo che il problema si poteva evitare se ci fosse stata la volontà e la capacità per farlo. Comunque resta il fatto che qualcuno deve pagare ed io mi impegnerò a far si che paghino i veri responsabili che non vanno cercati sicuramente tra i dipendenti della casa di riposo ma tra coloro che hanno recepito ed applicato sentenze e normative derivanti da leggi nazionali in maniera impropria e illegittima.”
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