In questi ultimi mesi, una buona parte del dibattito pubblico locale è stato incentrato sulla variante N° 1 al regolamento urbanistico che prevede l’ubicazione di un sito di stoccaggio cerealicolo nella zona,con tutela del paesaggio, dell'”Area delle fattorie granducali” di S. Caterina. Abbiamo assistito al levarsi da più parti di voci critiche, anzi diremmo accuse, verso l’atteggiamento assunto da Rifondazione Comunista; insinuazioni divulgate e atte a sostenere sospetti di conflitti di interessi, per come abbiamo esposto ed esternato la nostra posizione, contraria all’ubicazione un impianto semi industriale in una zona di alto pregio paesaggistico.
Tra gli ultimi a lanciare accuse di questo genere è stato il Consigliere comunale Meoni Luciano che, sostenendo appunto la tesi del conflitto d’interessi di esponenti del PRC, ha cercato di screditare l’immagine di un partito che invece vuole dimostrarsi con massima trasparenza, cosi come ha fatto fin dall’inizio della vicenda.
Le motivazioni del nostro dissenso al procedere del progetto inerente la variante in questione, hanno avuto argomentazioni ben precise e squisitamente politiche, anche se soli ed isolati nel sostenere le nostre tesi. Oggi invitiamo tutti a prendere atto di come la Regione Toscana abbia espresso, tramite la Direzione Generale delle Politiche Territoriali e ambientali, l’osservazione inoltrata al Comune di Cortona, http://www.regione.toscana.it/regione/multimedia/RT/documents/2012/09/27/903162802b7b18a863d968638480148a_osservazionecortonavarru90331.pdf
Con la quale giudica negativamente la variante in oggetto, ritenendola in palese contrasto con le normative a tutela del paesaggio.
In sostanza, un organo tecnico indipendente della Regione, riafferma in pieno quella che è stata la nostra posizione, e la argomenta adesso come il PRC l’ha argomentata ormai da mesi.
Si evidenzia l’incoerenza con il Piano Strutturale in quanto l’intervento proposto non è assolutamente realizzato in contiguità con un centro aziendale esistente. Un progetto che, come abbiamo sempre ripetuto, va ubicato, come dove già realizzato, in zone industriali o attigue; si sottolinea inoltre che, se realizzato come previsto, procurerebbe ad una delle zone più belle (e per questo appunto più vincolate) del nostro territorio un impatto di notevole portata.
Quello che chiediamo e ci aspettiamo dai nostri interlocutori politici è che non si prosegua con la “strategia del fango” contro il PRC, per eliminare soggetti scomodi che cercano sollevare e analizzare i problemi, ma che invece si scelga confrontarsi in modo serio e trasparente, per affrontare possibili vie di sviluppo alternativo , che possano ricreare vere possibilità d’impiego senza compromettere un ambiente oggi forse unica garanzia per il nostro territorio.
PRC Cortona
[.noresp.]