I giorni che sta vivendo la politica cortonese segnano un punto di svolta nei rapporti che hanno regolato gli equilibri interni alla maggioranza di centrosinistra da quando, dopo la sottoscrizione di un comune programma elettorale nel 2009, si è avviata la legislatura che sta per concludersi. Da tempo il gruppo di Rifondazione Comunista stava sollecitando l’amministrazione ad assumere delle iniziative concrete volte ad attuare quei punti programmatici da tutti sottoscritti che, a distanza di anni, restavano lettera morta.
Ci siamo sempre fatti sostenitori dell’idea che l’applicazione del programma elettorale fosse l’unico mezzo che ci tenesse legati al Partito democratico ed agli altri partiti della maggioranza e che quindi sarebbe stato utile un nostro ruolo all’interno della compagine governativa cortonese pur conoscendo benissimo le ristrettezze in cui ci ritrovavamo ad operare sia sotto il profilo economico a causa della gravissima crisi che vive il Paese (di cui il PD ha grandissime responsabilità) sia sotto il profilo politico.
Lucidamente consapevoli di queste problematiche non abbiamo però mai rinunciato a concentrare il dibattito politico su tutta quella serie di questioni che ci sembravano del tutto trascurate. A cominciare dal problema dei rifiuti che è divenuto ancora una volta di strettissima attualità con l’arrivo ai cittadini della TARES che sta mettendo in ginocchio moltissimi lavoratori e disoccupati, la mancanza di una politica energetica per non aver mai messo mano ad un piano capace di favorire pratiche di risparmio, incentivazione delle energie rinnovabili e contrasto al proliferare di centrali a biomasse, il nodo dei trasporti pubblici e della mobilità sostenibile, una spesa pubblica sproporzionata sul capitolo della “cultura” che, sia chiaro quanto la si consideri importante e da sostenere, ha tuttavia creato inevitabili squilibri in tutti gli altri comparti dell’amministrazione pur di garantire il prestigio personale del Sindaco. Ancora sul ruolo del Comune all’interno di Nuove Acque disinteressato al rispetto dell’esito referendario del 2011 che ne sanzionò la ripubblicizzazione e riduzione delle tariffe a carico dei cittadini; per non parlare della questione democratica interna alla maggioranza in cui il PRC ha sempre chiesto maggiori incontri, anche tematici e di definizione della linea politica dell’amministrazione, a cui non abbiamo mai avuto risposta. Tutte queste problematiche erano costantemente poste all’attenzione della giunta grazie alla compagna Gabriella Mammoli rimarcando in questo modo la nostra correttezza e coerenza nel portare avanti determinati argomenti. Nel momento in cui si proponevano con sempre maggiore forza questi determinati obiettivi la decisione del Sindaco, che è frutto solo di un ragionamento di opportunità politica, va anche a confermare come da tempo stesse maturando la decisione di coprire il fronte a sinistra con altre improvvisate forze politiche non rappresentate in consiglio comunale perché, a differenza nostra, non hanno avuto un sufficiente consenso popolare, con l’obiettivo di sostituire interlocutori scomodi con altri soggetti più ossequiosi. Con questo esito il PD dimostra, in perfetta sintonia con quanto avviene a livello nazionale, il suo inarrestabile spostamento a destra così come la sua assoluta autoreferenzialità politica. Da parte nostra ci impegniamo nel proseguire il nostro percorso nei territori, al fianco di coloro che soffrono il peso di questa crisi da cui dobbiamo uscire e da sinistra. In conclusione ribadiamo anche il nostro pieno sostegno e la totale solidarietà alla compagna Gabriella Mammoli che ha svolto il suo ruolo con il massimo impegno, dedizione e sacrificio in perfetta armonia con tutti gli altri membri del Partito della Rifondazione Comunista.