Come noto, nell’ultimo consiglio comunale l’attuale maggioranza ha votato il bilancio di previsione 2014 che ha innescato una serie di polemiche e relativi mal di pancia per il PD a cui (e non è che ci voglia una particolare memoria per ricordarlo) Rifondazione Comunista ha lanciato la proposta di una discussione preventiva sul bilancio che coinvolgesse tutta la popolazione.
Proposta poi appoggiata da un’altra forza politica e che, in perfetta continuità con il solito modo di far politica del PD, è stata totalmente fatta cadere senza degnarci di alcuna risposta. Sono qualcosa di clamoroso le affermazioni fatte da esponenti PD secondo le quali “questo bilancio non lo sentono del tutto loro perché influenzato dalla precedente amministrazione”. Al di là di ogni possibile strumentalizzazione (o assurdità) che può essere detta rimane il fatto che questo è un provvedimento concreto che fa emergere chiaramente tre elementi:
1) C’è un insopportabile aumento della tassazione per quasi 2 milioni e mezzo di euro caricando su IMU, IRPEF, TARES e TASI.
2) A fronte di questo aumento lineare non c’è alcuna compensazione in termini di servizi erogati. In questo senso il tentativo di difendere la manovra da parte del Sindaco Basanieri lascia il tempo che trova tra il continuo scaricabarile col governo nazionale (guidato dal PD per caso?) e l’affermazione di “non aver toccato i servizi a domanda individuale” (non ci vuole un grande sforzo di analisi per capire che un aumento delle tasse comporta per il sociale un comunque aumento delle difficoltà).
3) Forse la cosa più eclatante perché non permette a nessuno di negare l’evidenza: tutte le promesse elettorali fatte dal PD (che non erano esclusiva del PD ma facevano parte di una dichiarata volontà politica comune) sono state tradite. Sul gravissimo problema della scuola della Fratta (problema che coinvolge anche le frazioni limitrofe sempre più abbandonate) e sul polmone verde per Camucia il PD ha letteralmente preso in giro i suoi stessi elettori che, ci auguriamo, se ne ricorderanno alle prossime elezioni per respingere con forza una classe politica che è in grado di esprimere meglio sé stessa solo nel racimolare voti per la conservazione del potere a danno di tutta la collettività, di chi a Cortona vive, lavora sodo e continua a pagare il prezzo di questo modo di fare politica.