Lo scorso 14 maggio la mia abitazione ed il mio studio professionale sono stati interessati da una operazione della GdF che ha eseguito le perquisizioni disposte dal Dott. E. Amato P.M. presso la Procura della Repubblica di Arezzo, a seguito di indagini che si riferiscono specificatamente alla mia attività professionale di Architetto.
Sull’indagine ci sarà, tra me e chi indaga, un confronto ed un contraddittorio corretto e puntuale al quale non mi sottrarrò perché sono sicura che l’indagine chiarirà a mio favore la mia posizione e la correttezza della mia attività professionale. Ritengo anche che, già con l’operazione effettuata, questo risultato possa ritenersi raggiunto.
Garantisco invece che porrò in essere ogni attività giudiziaria a tutela della mia onorabilità e della mia professionalità, contro chiunque abbia in qualche modo tentato e/o voluto infangare la mia immagine personale e professionale.
Venerdì 17 maggio ho appreso da stampa e TV locali che la Procura della Repubblica di Arezzo starebbe indagando nei miei confronti per il reato di abuso di ufficio. Preciso che non sono a conoscenza della circostanza e che tale notizia non ha alcuna attinenza con le ragioni che hanno determinato l’operazione del 14 maggio scorso con l’ipotesi di reato per cui il P.M. Dott. Amato indaga.
Spero che i giornali e le TV abbiano controllato con attenzione la veridicità della notizia che hanno diffuso, perché sarà mia cura accertarmene e tutelarmi anche nei confronti di coloro che hanno divulgato notizie false e gravemente lesive della mia immagine personale, professionale e politica. Sarebbe opportuno, in mancanza di diversa certezza che, chi ha diffuso la notizia, provvedesse immediatamente ad una formale e visiva smentita.
Non sono abituata a calcare il palcoscenico mediatico e tantomeno intendo utilizzarlo per miei fini personali e/o difensivi, ma mi rendo conto che la figura politica e la funzione pubblica che ricopro nel Comune di Cortona, mi impongono di chiarire la mia assoluta estraneità a qualsiasi fatto che chiunque possa immaginare essere, anche astrattamente, reato.
Ritengo questa vicenda la conseguenza del modo di fare politica messo in atto dai “soliti personaggi” che, incapaci di confrontarsi politicamente, scelgono di attaccare la sfera privata e professionale di chi non la pensa come loro.
Ho sempre avuto ed ho, anche in questa circostanza che mi vede protagonista, piena fiducia nella Magistratura e risponderò serenamente nelle sedi giudiziarie competenti nel caso in cui la mia attività professionale sia stata intesa quale attività che abbia determinato fatti penalmente rilevanti.
Intendo in ultimo precisare che tutelerò giudizialmente la mia immagine personale, professionale e politica contro tutti coloro che, ad oggi, mi hanno accusato falsamente diffamandomi o calunniandomi, in qualunque sede o con qualunque sistema lo abbiano fatto.
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Non conosco i fatti, ma se tutto si risolverà come già avvenuto per il sindaco Vignini, il Comune di Cortona potrà solo riaffermare la sua limpida condotta amministrativa e politica segnando un punto a suo favore rispetto alla normale pratica diffamatoria e calunniatrice tipica dei soliti noti che agitano la vita del consiglio comunale cortonese. Che sia fatta verità e viva la democrazia dei capaci.
mi associo al monito forte e chiaro di Elisabetta: viva la democrazia dei capaci!