Prima di entrare nel merito delle scelte di Bilancio 2012 è necessario fare una premessa sulla situazione degli Enti Locali Italiani che negli ultimi tre anni hanno subito un vero e proprio attacco sia sotto il profilo delle competenze che, anzi direi soprattutto, dal punto di vista finanziario.
E’ davvero paradossale che il Paese esca da un decennio di chiacchiere sul federalismo con l’impostazione più biecamente centralista della storia della Repubblica.
Ormai tutte le decisioni fondamentali per la vita dei Comuni sono compiute a Roma senza che ai Sindaci sia lasciato nessun reale spazio di autonomia. Il Comune di Cortona è in questo senso un triste esempio.
Si pensi che dal 2009 ad oggi i Governi che si sono succeduti (Berlusconi e Monti) hanno effettuato al nostro bilancio tagli indiscriminati per 3.940.000 di euro e contemporaneamente il famigerato Patto di Stabilità ha congelato nelle nostre casse ulteriori 9.382.000 di euro.
In definitiva dunque sono stati sottratti alla nostra disponibilità oltre 13 milioni di euro, in gran parte provenienti dalla fiscalità locale.
Questa situazione è identica per tutti i Comuni Italiani e a niente sono valse le vibranti e reiterate proteste dell’ANCI che ogni anno continua a chiedere di allentare almeno i vincoli del Patto di Stabilità che paralizzano le Amministrazioni e di conseguenza anche un vasto settore dell’economia italiana.
Preso atto di questa situazione drammatica, la Giunta e la maggioranza consiliare del Comune di Cortona hanno tentato di affrontare il Bilancio 2012 con le seguenti priorità: innanzitutto pesare il meno possibile sulle tasche dei contribuenti già ampiamente penalizzati da una crisi economica senza precedenti, tenere il Bilancio in equilibrio nel rispetto delle normative e mantenere contemporaneamente standards elevati di servizi specie nei settori scolastici e delle politiche sociali. Nessun aumento dunque è previsto sull’addizionale Irpef per evitare di ridurre ulteriormente il potere di acquisto di stipendi e pensioni.
A questo proposito è giusto ricordare che negli ultimi otto anni non abbiamo mai aumentato questa tassa che infatti presenta le aliquote più basse dell’intera Provincia di Arezzo.
Nessun aumento neppure per i cosiddetti servizi a domanda individuale (mensa e trasporti scolastici) e per la Tarsu.
Discorso a parte merita l’IMU. Anche qui s’impone una premessa: il 50% del gettito IMU va direttamente a Roma, il restante 50% entra nelle casse comunali, ma (udite udite!)contemporaneamente ci verrà tagliata la somma equivalente dai trasferimenti statali.
Quindi l’intera operazione, oltre che odiosa, è a saldo zero per i Comuni.
Se non ci fosse da piangere, verrebbe da commentare che tutto questo è ridicolo.
Sia chiaro, sono pienamente consapevole dello stato comatoso dell’economia italiana, dei rischi legati allo spread e alla tenuta dell’euro, ma non riesco a convincermi che la ricetta per risollevare l’Italia passi solo ed esclusivamente da scelte legate al rigore, senza mettere in atto una politica di sviluppo economico e senza restituire un reale potere di spesa alle famiglie.
Comunque, entrando nel merito delle tariffe, abbiamo scelto di non intervenire sulla prima casa che resta dunque all’aliquota base del 4 per mille e di tutelare gli immobili che sono concessi in uso gratuito dai genitori ai figli lasciando anch’essi all’aliquota base sulle seconde case che è il 7,6 per mille, tutto il resto è stato fissato al 9,9 per mille (tariffa questa che ci colloca comunque tra i Comuni con minor imposizione IMU), infine gli annessi strumentali all’agricoltura restano completamente esenti.
Per quanto riguarda le scelte d’intervento, a Cortona, nei limiti del possibile, continueremo ad investire sulle opere pubbliche (Parco Archeologico, Casa della Salute, Variante alla SS71) sulle manutenzioni stradali e degli edifici scolastici (Scuole Elementari di Sodo, Terontola e Camucia), su cultura e turismo (Cortonantiquaria, Mix Festival, Cortona On The Move, Premio Fair Play, Festival di Musica Sacra) con un occhio particolare alle politiche sociali (Assistenza Domiciliare Integrata, Progetto Alzheimer, Sportello Ascolto Donne ecc.)
Concludo con un auspicio e cioè che l’Italia sappia risollevarsi dalla crisi nella quale è precipitata e in quest’ottica sappia anche restituire alle comunità locali il diritto di decidere autonomamente del proprio destino, così come autorevolmente sancisce la nostra Costituzione.
[.noresp.]
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