Voglio cominciare con un’affermazione chiara e netta, come è nelle mie abitudini, senza infingimenti di sorta e senza nascondermi dietro a un dito. I dati sulla raccolta differenziata nel nostro territorio resi noti negli ultimi giorni sono assolutamente sconfortanti. Di questo mi assumo piena responsabilità politica, evitando ogni scaricabarile sull’Assessorato competente e sulla struttura tecnica.
Così come sono orgoglioso quando molti settori amministrativi del Comune di Cortona vengono presi giustamente ad esempio, collocandosi ai primi posti nel panorama toscano di riferimento (cultura, turismo, politiche sociali, servizi a domanda individuale ecc.), allo stesso modo devo prendere atto che nel campo della raccolta differenziata i risultati sono stati finora del tutto insoddisfacenti ed è quindi necessario compiere uno scatto in avanti con decisione e rapidità.
Detto questo e prima di passare alle proposte concrete, voglio però cogliere questa occasione per fare un’analisi della situazione attuale e delle problematiche che, a mio giudizio, hanno determinato questa impasse. Come molti sanno (anche se alcuni fingono di dimenticarsene) il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti in Toscana è attraversato da un poderoso vento di riforma che avrebbe dovuto portare, già da tre anni a questa parte, alla creazione dei cosiddetti ATO dei rifiuti e cioè ambiti ottimali che, agglomerando vaste porzioni di territorio, avrebbero dovuto creare economie di scala tali da produrre investimenti mirati e dunque anche importanti miglioramenti del servizio. Nel nostro caso l’ATO avrebbe dovuto riunire tutti i Comuni di Arezzo, Siena e Grosseto. Purtroppo questa previsione finora è rimasta solo sulla carta e negli ultimi tre anni si è assistito ad un continuo allungamento dei tempi burocratici di costituzione e di avvio (in teoria tutto sarebbe dovuto partire nel 2009). La conseguenza, nel nostro e in molti altri casi, è stata la necessità di prorogare, anno per anno, le convenzioni in essere (nel nostro caso con Sogepu) senza ovviamente poter realizzare, a causa dell’indeterminatezza dei tempi, un vero e proprio piano finanziario e di gestione. Il problema, lo ripeto, non è solo di Cortona e questo è testimoniato dal dato negativo che riguarda un ampio e vasto territorio che, fatte le debite e virtuose eccezioni e a parte discostamenti minimi nell’ordine dei decimali, rappresenta in maniera evidente una situazione complessivamente da riformare. Contemporaneamente i tagli indiscriminati ai bilanci comunali, il famigerato patto di stabilità e, buon ultima, la spending review hanno anche impedito agli Enti Locali di fare investimenti autonomi per il semplice fatto che i soldi non ci sono e quelli che ci sono non li possiamo spendere. Inoltre la rigidità imposta dalle ultime normative ai bilanci ha anche impedito di spostare risorse dalla spesa corrente alla spesa di investimento, come sarebbe stato auspicabile. Infine si deve tenere nel debito conto una caratteristica peculiare del Comune di Cortona, quella dell’estensione territoriale, che rende ogni intervento oggettivamente più difficile. Ribadisco che non cerco scusanti di comodo, ma chiunque vorrà analizzare la questione con un minimo di onestà intellettuale non potrà fare a meno di condividere quanto ho finora affermato.
Oggi, finalmente, possiamo annunciare che a giugno 2013 l’ATO partirà davvero e si spera che, dopo un comprensibile periodo di rodaggio, questo possa rappresentare la base su cui innestare politiche di settore più efficaci, nonché produrre i necessari investimenti, sia dal punto di vista delle risorse finanziarie che umane, soprattutto estendendo (probabilmente già entro il 2014) ai maggiori centri urbani del Comune quella raccolta “porta a porta” ampiamente e positivamente sperimentata all’interno del Centro Storico. Già nel 2013, ormai alle porte, sarà invece assolutamente necessario procedere da una parte a rendere più efficiente la cosiddetta “Isola Ecologica” di Camucia e dall’altra ad aumentare il numero di campane e cassonetti destinati alla raccolta differenziata. Allo stesso modo l’Assessorato all’Ambiente dovrà, se necessario anche con risorse proprie, promuovere una campagna straordinaria di informazione e sensibilizzazione tra i cittadini (a cominciare dalle scuole di ogni ordine e grado) poiché è chiaro che, senza una massiccia partecipazione e condivisione, ogni azione in questo campo rischia di essere sterile e inutile.
In definitiva, confermando la mia piena assunzione di responsabilità, intendo prendere l’impegno di mettere d’ora in poi questo settore al centro dell’azione amministrativa del Comune di Cortona, al pari con altri nei quali abbiamo raggiunto riconosciuti livelli di eccellenza, con l’ambizione di portare concreti ed evidenti miglioramenti entro la fine del mandato e di lasciare a chi verrà dopo di noi un’elaborazione progettuale precisa e definita per procedere ulteriormente nella giusta direzione.
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