In merito all’articolo proposto stamani da Valdichianaoggi.it voglio informare i lettori che anche io ho ricevuto la mail in oggetto inviatami dai 4 architetti con la loro idea per l’ex ospedale. Questa è la risposta che ho inviato:
Gentili Architetti, ricordo perfettamente il vostro progetto di cui, a suo tempo, mi parlò Enrico Lavagnino. Devo però puntualizzare alcuni aspetti fondamentali che sono radicalmente mutati rispetto al periodo in cui fu scritto l’articolo cui fate riferimento.
Innanzitutto la proprietà, che non è del Comune (mai stata), ma della Provincia di Arezzo che ha acquistato il palazzo dell’ex ospedale dalla ASL con l’intento di mantenerlo pubblico (parlo del corpo principale, mentre gli edifici collaterali sono stati acquistati da imprenditori privati che stanno già procedendo a ristrutturarli per uso residenziale).
In secondo luogo la destinazione che è esplicitamente dichiarata nella delibera di giunta provinciale che autorizzava l’acquisto. L’immobile era ed è destinato a divenire sede del locale Liceo Classico che attualmente è ospitato in locali affittati dalla stessa Provincia. Al di là di questo, il problema fondamentale non è la destinazione progettuale e neppure la fantasia, ma, molto più prosaicamente, la mancanza di fondi sufficienti da destinare alla ristrutturazione dell’edificio. Infatti i pesanti tagli ai bilanci degli Enti Locali e il famigerato Patto di Stabilità hanno drasticamente ridotto la capacità di investimento delle province. Parliamo di un investimento complessivo che si aggira sui 3 milioni di euro. E’ evidente dunque che il vostro contributo progettuale, peraltro apprezzabilissimo, ha scarse possibilità di venire attuato, almeno nel breve periodo, al pari purtroppo della destinazione originariamente stabilita. Se le prossime Leggi Finanziarie non modificheranno l’attuale impostazione così penalizzante per gli Enti Locali, sarà semplicemente impossibile procedere ad ogni intervento di riqualificazione dell’edificio in oggetto in tempi brevi. Questa è purtroppo l’amara verità: non solo vengono tagliate le risorse a Comuni e Province, ma, paradossalmente, viene loro impedito perfino di spendere i fondi provenienti dalla fiscalità locale che così giacciono inutilizzati. Di questo d’altra parte si sono recentemente resi conto perfino alcuni partiti di governo. Attendiamo speranzosi che siano conseguenti alle loro pubbliche dichiarazioni.
Cordiali saluti.
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