Siamo oramai arrivati alla fine dell’anno 2011, un anno particolare, dal punto di vista politico, sociale, economico, un anno che in qualche modo ha segnato la fine di una politica oramai improduttiva, almeno per molti, troppo costosa per le tasche degli Italiani, poco attenta alle problematiche che attanagliano i cittadini, il popolo tutto. Il governo tecnico, voluto da molti, è la riprova, qualora c’è ne fosse stato bisogno, che l’attuale politica non ha più il concetto e la funzione di amministrare, ma bensì la maggior parte del proprio spazio viene perso nelle diatribe interne dei partiti, sterili ed improduttive per la società.
La crisi economica sommata al debito pubblico sono il vero disastro, che lede notevolmente le aziende, le famiglie, i giovani, mettendo a rischio il nostro futuro.
Il governo tecnico, che di fatto ha azzerato la politica, sta svolgendo una azione che a mio modesto avviso è opposta a quella che sarebbe servita all’Italia, a far riprendere il nostro mercato, l’occupazione, il potere di acquisto alle famiglie. La manovra economica nella quale è tornata persino l’ICI oggi rinominata IMU, è non solo dannosa ma anche “terrorizzante” per tutti, privati e aziende, con annunci di controlli a tappeto, di limitazione dei contanti, di verifiche da fare con sofisticati sistemi, di controllo assoluto su tutto. Che le tasse dobbiamo pagarle tutti è più che giusto, che ci siamo furbetti è noto, che molti evasori hanno fatto le ricchezze personali a scapito degl’altri è altrettanto noto, ma che siano sempre i soliti a pagare per chi non ha pagato è ingiusto. Da sempre esistono leggi e norme chiare per effettuare i controlli, per verificare se il tenore di vita di una persona rispetto alla denuncia dei redditi è congruo o meno, non c’era bisogno di terrorizzare tutti, dando così ancora più freno ad una economia oramai statica. Se vogliamo davvero, togliere il “famoso” nero, se vogliamo far pagare le tasse a tutti, esiste solo una soluzione, mettere la pressione fiscale per le aziende al 25% ogni comprensivo, in modo da stimolare tutti a pagare, chi non paga o meglio evade, deve avere pene esemplari. Questa formula, annunciata da molti personaggi di spicco dell’imprenditoria, è la sola ricetta, con questo sistema si otterrebbe un ottimo risultato, maggiore di quello che ad oggi viene imposto, e che annienterà le aziende, le quali non sono più in grado di pagare i costi di esercizio, di anticipare l’Iva, le tasse, mettendo a rischio continuo i posti di lavoro. Tutto verte in base alla linea Europea, tutto viene dettato da chissà chi, le borse si muovono più in base ai titoli dei quotidiani che all’economia reale, lo spred che doveva diminuire dopo la manovra, di fatto è aumentato, dando già l’idea che quello che è stato fatto è inutile. Gli Italiani sono costretti a fare sacrifici abnormi, mentre la politica romana non guarda a spese, non si è tagliato niente, non si sono viste quelle riduzioni di costi legati al circuito della politica, si sono tagliati però il numero dei consiglieri comunali, che di fatto non costano niente o poco, ma che già dirlo “fa scena”, scena di presa in giro verso il popolo. Anche le nostre aziende locali stanno subendo un vero colpo, debbono fare i conti con la crisi che si fa sentire, debbono fare i conti con il credito che non viene più concesso, o almeno viene concesso in modo limitato. Nonostante tutto, gli imprenditori locali, artigiani, commercianti, agricoltori, stanno dando il massimo per continuare ad “esistere”, per non licenziare i vari addetti, per continuare quella “tradizione” di famiglia che a volte si tramanda da padre a figlio. Queste categorie vengono spesso umiliate, sbeffeggiate, con attacchi verbali fatti anche da persone delle istituzioni, tacciati di essere evasori, senza riconoscere il fatto che queste categorie sono la risorsa vera dell’Italia, non chiedono niente e hanno sempre dato tanto. Se continuerà questa metodica molti chiuderanno ed insieme alla chiusura dell’aziende, sparirà anche l’aspetto culturale locale, con botteghe aperte da decenni, che comunque occupano anche famiglie intere. Per questo, credo sia giunta l’ora di iniziare a protestare contro un sistema “dittatoriale” che impedisce a tutti, aziende e privati di gestire le proprie risorse economiche, con uno stato che è sempre più oppressivo andando a mio modesto avviso a ledere anche la nostra privacy, tanto promossa negli ultimi tempi tanto da inserire norme restrittive abnormi.
Nonostante tutto, voglio augurare alle Famiglie, alle imprese a tutti i cittadini del nostro territorio e non solo, una buon fine anno e soprattutto un buon 2012, sperando che chi ci dovrebbe amministrare , faccia un esame di coscienza.
Il consigliere comunale Luciano Meoni
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