È ovvio che i soggetti privati possono disporre liberamente dei loro beni: e come ammiriamo i tanti bei agriturismi che sono stati creati negli ultimi quindici anni così dobbiamo accettare il degrado della piscina di Tornia e di altre strutture private. Possiamo soltanto sperare che i locali e gli stranieri, che hanno scelto di investire nella nostra montagna, siano sempre più sensibili e auspicare che il Comune sia in grado di coinvolgerli in iniziative che possano dare nuova vita a tutta la zona.
Gli abitanti della montagna cortonese sono piuttosto schivi a chiedere alle amministrazioni pubbliche anche ciò che è loro dovuto: i servizi pubblici essenziali che devono essere garantiti dagli enti locali o dalle società concessionarie dei servizi che operano sotto il controllo degli enti medesimi.
È forse arduo sperare che l’ADSL arrivi presto nella nostra montagna, anche se sarebbe ormai necessaria per i tanti agriturismi che adoperano internet per essere competitivi sul mercato. Non è però più possibile accettare che dopo un guasto si debba aspettare anche più di una settimana perché sia riparata la linea telefonica, come è successo anche nel recente luglio. Se d’estate tali ritardi possono causare danni economici, d’inverno possono avere ben altre conseguenze, soprattutto se si pensa che molti anziani vivono da soli.
Pretendere che sia organizzato anche in montagna un servizio di raccolta differenziata dei rifiuti sembra un desiderio eccessivo: sarebbe una buona cosa però che i cassonetti fossero lavati con maggiore frequenza e, se necessario, sostituiti. Molto spesso d’estate, in montagna, i cassonetti emanano cattivo odore anche se vuoti. E non è certo una bella cartolina per i numerosi turisti che ci fanno visita.
Certo sarebbe bello che, come un tempo a Tornia, ci fossero strutture pubbliche o aperte al pubblico, ma gli abitanti della montagna richiedono soprattutto che le loro strade siano messe, per quanto possibile, a sicurezza. Abbiamo già denunciato le condizioni della strada di Poggioni, priva di un adeguato banchinaggio e senza gli opportuni guard-rail nei punti più critici. A chiunque fosse interessato consigliamo di fare quella strada. E se i nostri amministratori rispondessero lamentando la mancanza di soldi allora consigliamo di passare per Vaglie dove è stata fatta invece una strada a sterro che conduce senza sbocco al letto di un fiume, la Minima. Un progetto originario prevedeva di collegare per quella strada Vaglie con Teverina Bassa: i due versanti della montagna cortonese. Ma il progetto, per quanto affascinante, è rimasto sulla carta e la strada termina ancora al fiume. La Lega Nord chiede chiarezza al riguardo. Gli abitanti della montagna cortonese e tutti i cittadini del nostro Comune meritano che i loro fondi siano gestiti secondo criteri di efficienza e di economicità. La Lega si farà portatrice di tutte le legittime richieste dei cortonesi.