La Lista “Cittadini in Comune” nata senza appartenenze ai Partiti, ha cercato di tenersi lontana da ogni “faccenda politica ” che non la riguardasse, ma siccome il PD è l’unico responsabile degli attuali problemi dei Castiglionesi, è costretta adesso a fare un’eccezione. Dai commenti, prese di posizione e dichiarazioni dei maggiori esponenti del PD castiglionese, è emersa la grave spaccatura esistente all’interno del Partito, che ha portato alle dimissioni del Sindaco Cesarini e al Commissariamento del Comune.
Sono emerse due posizioni nette: l’una di Brandi e di alcuni fedeli assessori, che volevano presentare ad ogni costo il bilancio di previsione 2011 e l’altra di Cesarini che invece, fin dai primi di luglio, voleva dichiarare il “dissesto”.
Le interviste rilasciate dal Sindaco dimissionario hanno confermato l’esistenza di tali diversità di pensiero e di un totale disaccordo nello stile di amministrare. Più vicino ai cittadini quello di Cesarini e più irrispettoso quello di Brandi.
Ulteriori notizie, in merito al mancato feeling fra i due ex sindaci, sono venute dalla lettura dei quotidiani e dai continui resoconti di particolari episodi accaduti nella sede della sezione PD locale. I giornali hanno parlato per esempio del
comportamento austero, tenuto da Brandi nell’Assemblea di partito, convocata da lui il 23 settembre scorso, per tentare di imporre agli iscritti con toni poco pacati la stesura e l’approvazione del bilancio di previsione, quale elemento indispensabile per una continuità amministrativa della Giunta Cesarini.
E’ stato questo un ulteriore esempio di condotta “dispotica”, assunta da chi ha il convincimento di considerare sia i compagni di partito che i cittadini solamente persone da “gestire” e non da rispettare.
Quando mai il nostro “amministratore unico” per circa 20 anni, si è preoccupato di spiegare il perché e il come di tanta “voragine” nei conti amministrativi? Quando mai ha pensato di condividere o almeno ascoltare la gente?
Noi cittadini, siamo convinti che lo stesso Cesarini abbia ritenuto la convocazione dell’Assemblea una “imboscata” per costringerlo ad abbandonare la richiesta del dissesto e procedere alla presentazione di un bilancio con “alchimie contabili più varie”.
Come poteva Cesarini, per la sua competenza e conoscenza (che avrebbe dovuto usare da assessore al bilancio), sostenere soluzioni di dubbia regolarità o sposare la tesi che “il bilancio si poteva chiudere” basandosi sulla posizione di due assessori e del coordinatore del PD castiglionese? Come poteva accettare un piano finanziario, quando gli stessi organi tecnici lo hanno dichiarato impossibile?
Fortunatamente Cesarini, da persona corretta, ha fatto quello che doveva fare. Le sue dimissioni ci hanno risparmiato la continuazione dell’arroganza politica e delle condotte irriverenti e autoritarie.
Quello che ci preme evidenziare è che appare davvero singolare che il coordinatore del PD castiglionese, ed ex sindaco, si comporti come se fosse estraneo a ciò che è successo a Castiglioni. Chi era il coordinatore che alle elezioni di maggio ha visto scendere il partito dal 68% al 49%? Chi è il coordinatore PD che ha visto crollare la 2 legislatura dopo soli quattro mesi, per implosione interna del gruppo consiliare?
Dov’era lui mentre si formava la voragine di bilancio?
Il coordinatore PD pensa davvero di non aver nulla da rimproverarsi? Forse è azzardato anche pensarlo.
Adesso crediamo che sia venuto il momento di cambiare radicalmente sistema e di dare a Castiglioni e ai Castiglionesi un’Amministrazione veramente competente, democratica e trasparente, tutte cose che evidentemente sono mancate del tutto a chi ha governato negli ultimi dieci anni.
Lista Civica:
“CITTADINI IN COMUNE”