Ci siamo voluti togliere un dubbio che avevamo da tempo sulla composizione pubblico-privata di SEI Toscana, il nuovo gestore dei rifiuti delle delle province di Arezzo, Siena e Grosseto. Premettiamo che tutti i dati sono stati reperiti in rete (siti web, bilanci online ecc.) e verificarne l’esatta veridicità esulava dallo scopo della ricerca. Ci abbiamo messo un po’ a trovare le informazioni sugli assetti societari ed è stato come giocare con le scatole cinesi.
Lo ammettiamo: durante la ricerca ci siamo sentiti un po’ Gabbanelli e un po’ Iacona…
Proviamo a ricapitolare:
SEI Toscana è composta per il 59% dai vecchi gestori (Aisa, Sienambiente, Coseca, Csa, Csai, Casentino Servizi) e per il 41% da soci industriali (Cooplat, Ecolat, CRCM, Revet, STA, Unieco, Castelnuovese); nel dettaglio:
24,5% Sienambiente
12,4% Aisa
10,4% Coseca
1,4% Casentino Servizi
4,4% Csa
5,9% Csai
13% Cooplat
0,34% CRCM
0,33% Ecolat
0,33% Revet
26,8% STA
0,1% Unieco
0,1% Castelnuovese
Il punto però è che “nella pancia” di alcuni vecchi gestori c’erano quote di capitale privato, minime per Aisa (4%), ma importanti per Sienambente (40%), Csa (40%) e Csai (40%); il dato saliente è che il socio privato di maggioranza o esclusivo di queste è sempre STA: 3% in Aisa, 26% in Sienambiente, 40% in Csa e in Csai.
La morale: STA detiene quasi l’11% delle quote dei vecchi gestori in SEI (oltre alle proprie “in chiaro” 26,8%) e quindi solamente con STA i soci privati hanno quasi il 52% di SEI; se ci sommiamo anche MPS (14% in Sienambiente) e Termomeccanica (1% in Aisa) si raggiunge un totale di capitale privato pari al 55,5% (41%+14,5%) e quindi la proprietà pubblica è solo il 44,5%.
Se ne conclude che nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto con SEI Toscana la gestione dei rifiuti è stata di fatto privatizzata, con buona pace dei 103 comuni dell’Ato Toscana Sud (nota bene: niente di anomalo perché la gara poteva anche aggiudicarsela un soggetto a capitale totalmente privato).
STA è dunque il socio di maggioranza di SEI. Ma chi è STA? Società Toscana Ambiente è costituita da Cooplat (9,5%), Banca Etruria (9,5%), Banca MPS (12,15%), UCH Holding (68,85%). Di UCH fanno parte Unieco (49%), Castelnuovese (50%) e Iren (1%). Quindi la Castelnuovese controlla STA attraverso la Holding UCH.
Tra le altre, STA ha quote in: TB spa (27%, ma il 31,5% è della Castelnuovese e altro 31,5% è di Unieco, 10% è di CSAI, il cui 40% è però di STA), Scarlino Energia srl (65%, ma il 25% è di Sienambiente il cui 26% è di STA)…
Quindi di fatto è la Castelnuovese, una cooperativa molto radicata e ramificata (si occupa di immobili, grandi opere, inerti e ambiente) nel comprensorio toscano, che ha in mano la gestione dei rifiuti nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto.
Presidente della Castelnuovese fino a fine giugno 2014 era Lorenzo Rosi, ora Presidente di Banca Etruria (prima ne era consigliere e poi vicepresidente), consigliere della CCIAA di Arezzo.
Tutto questo, agli occhi di un cittadino comune, come può non apparire, come direbbero a Siena, come un “groviglio armonioso”?
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