Il sindaco di Chiusi Stefano Scaramelli, e gli assessori comunali, hanno recuperato 100mila euro attraverso rinunce personali e scelte oculate. Una somma che assume un valore simbolico, al di là di quello tangibile, che va a vantaggio della comunità. “Abbiamo dimostrato – osserva Scaramelli – che esistono i margini per una maggiore efficienza e per eliminare alcuni costi. Certo, questo comporta più di un sacrificio. Ma ci siamo imposti di essere rigorosi, per essere credibili e per dare il buon esempio, noi amministratori pubblici per primi, ai cittadini ai quali chiediamo sacrifici”.
Cifre alla mano, il sindaco e gli assessori si sono tagliati del 10 per cento di stipendi pure già modesti. E il sindaco ha pure rinunciato a una segreteria, che ha significato un risparmio di circa 40mila euro. Le spese di rappresentanza sono state ridotte del 90 per cento. E niente “auto blu”: una utilitaria è a disposizione di tutti coloro che ne hanno necessità, dipendenti compresi. E poi nessuna spesa per festeggiare il Capodanno. Anzi, i soldi previsti, oltre 4mila euro, sono stati destinati all’acquisto di libri scolastici. Via anche i posti auto riservati ai mezzi comunali, ora utilizzati per parcheggi a pagamento. In questo caso, si stimano 5mila euro circa “guadagnate” su base annua. Ed ecco, a conti fatti, raggiunti agevolmente i 100mila euro, destinati ai cittadini. Tutto ciò, e una politica orientata al risparmio, hanno contribuito a far quadrare i conti, ma senza toccare il welfare. Che, anzi, è stato rilanciato. Nessun taglio ai servizi a domanda individuale, Imu prima casa al minimo, riduzione del 30 per cento sulle tasse relative ai rifiuti per le fasce bisognose, aiuti alle famiglie e ai giovani. Sono state assegnate anche nuove case popolari, mentre crescono le aree verdi e i giochi per i bambini, le iniziative culturali, il sostegno economico alle fasce più deboli.
Risultati non da poco, in un contesto di pesanti tagli governativi, che hanno tolto almeno 841mila euro di trasferimenti. Ma è bastato, ad esempio, cambiare fornitore di energia elettrica per risparmiare 12mila euro su base annua, oppure far realizzare a privati, su parcheggi pubblici, tettoie fotovoltaiche, per incamerare parte dei guadagni. Insomma, in qualche caso la gestione da buon padre di famiglia non basta: occorre anche ingegnarsi per raggiungere qualche entrata in più. E la giunta Scaramelli, giovane e dinamica, ha dimostrato di andare su questa strada, senza lamenti sulla situazione difficile, ma anzi cercando di fare di necessità virtù. Visti i risultati finora ottenuti, con un certo successo.