Chianciano: il Sindaco Ferranti interviene sullo ‘stato di crisi’

{rokbox title=| ::  |}images/gabriellaferranti2.jpg{/rokbox}Con riferimento agli articoli apparsi sui quotidiani “La Nazione” ed “Il Corriere di Siena” (in data 16 novembre 2010) relativi a Chianciano Terme ed allo “stato di crisi” nei quali si rende nota la dichiarazione del coordinatore comunale del PDL di Chianciano Terme Pierpaolo Giglioni ad impegnarsi «avendo ottenuto la disponibilità del gruppo consiliare PDL in Provincia, in regione Toscana e di alcuni parlamentari per sostenere la richiesta dello “stato di crisi” a livello ANCOT», il sindaco di Chianciano Terme Gabriella Ferranti vuole precisare:

«Ritengo opportuno informare il coordinatore del PDL che Ancot (Associazione Nazionale dei Comuni Termali) di cui siamo Comune fondatore e membro del Direttivo, condivide già da molto tempo con noi ed insieme ai Comuni membri le azioni che si stanno portando avanti sul piano nazionale per affrontare la crisi del termalismo e conseguentemente la crisi dell’economia dei Comuni termali in atto da molti anni, indipendentemente dal “colore politico” dell’amministrazione».
«Non è possibile – prosegue Ferranti – che il consigliere Giglioni non ne sia informato dal momento che la stampa non solo locale ne ha dato notizia più volte. Anche il nostro sito comunale (link Ancot) è aggiornato sulle azioni che stiamo portando avanti con l’Ancot».
«Ricordo in proposito – informa il sindaco Gabriella Ferranti – l’audizione con la Commissione Finanze della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’istruttoria relativa alla proposta di legge dell’on. Franco Cecuzzi per l’istituzione di zone franche termali, cui ho partecipato il 26 maggio scorso insieme al Presidente di Ancot e Sindaco di Salsomaggiore Terme, Massimo Tedeschi, ed ai Sindaci di Montecatini Terme, Giuseppe Bellandi, e di Fiuggi Fabrizio Martini (oltre ad Antonio Fraioli, consulente scientifico dell’Ancot e Luciano Baldecchi, Assessore del Comune di Montecatini Terme)».
Prosegue Ferranti: «Con Ancot sosteniamo convintamene la proposta di legge Ceccuzzi poiché la proposta in essa contenuta, gli incentivi fiscali alle piccole e medie imprese del territorio, vecchie e nuove, e la revisione degli studi di settore possono contribuire al rilancio delle città che hanno stabilimenti termali ex Eagat come Chianciano Terme, e venir successivamente estese ad altri comprensori termali, favorendo un nuovo impulso imprenditoriale al settore».

Continua Ferranti: «Un ulteriore incontro si è tenuto nel luglio scorso a Palazzo Marini che ha visto il coordinamento tra Ancot e Federterme (che rappresenta la quasi totalità delle aziende termali italiane private), cui hanno partecipato il Ministro della Salute Ferruccio Fazio ed il Sottosegretario Gabriella Carlucci e tra i rappresentanti delle aziende termali le Terme di Chianciano e le Terme di Sant’Elena. Rendo noto che opera anche un’Associazione di parlamentari amici del termalismo, di cui fa parte anche l’ex ministro della Sanità Maria Pia Garavaglia».

«Pertanto – prosegue il Sindaco Ferranti – se Giglioni ha, come afferma, la disponibilità di parlamentari del PDL chieda loro di intervenire a sostegno della proposta Ceccuzzi che anche Ancot sostiene. Inoltre, dal momento che nel 2009 è stata istituita dal Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla una Commissione, a cui ancora una volta partecipa Ancot oltre ad altri soggetti istituzionali per la promozione ed il sostegno del turismo termale e del benessere, c’è evidentemente spazio per dare un contributo politico concreto».

«Rendo noto inoltre – conclude Ferranti – che è alla firma di Ancot e Federterme un protocollo d’intesa che noi del direttivo di Ancot abbiamo approvato l’11 settembre scorso. Il termalismo tradizionale è in crisi da anni non solo a Chianciano Terme e le ragioni sono arcinote ed è evidente che le responsabilità non sono attribuibili ad un solo soggetto bensì a tutti quei soggetti che a Chianciano Terme, come nelle altre città termali, hanno affrontato la crisi in ritardo ed in ordine sparso. La volontà di fare sinergia non è, e non può essere imposta dall’alto. Essa è il risultato di una volontà costruita con determinazione ed impegno».