Il Comitato per la Tutela delle Fattorie Granducali è nato solo dopo il mancato interessamento, da parte delle associazioni culturali locali e dai nostri rappresentanti in Consiglio Comunale, alle conseguenze che potrebbero verificarsi in seguito all’adozione della Variante al RU N.1 tesa ad individuare un’area agricola speciale per la realizzazione di un impianto di stoccaggio in un’area denominata Area Delle Fattorie Granducali di Santa Caterina.
Il Comitato per la Tutela delle Fattorie Granducali ha esposto pubblicamente le CRITICITÀ DELLA LOCALIZZAZIONE IN QUELL’AREA SPECIFICA di un centro di stoccaggio con i suoi 75000 mq di silo bags e capannoni e della necessità della sua realizzazione in una zona non tutelata e non adiacente ad una strada definita d’interesse paesaggistico eccezionale. Il Comitato per la Tutela delle Fattorie Granducali ha cercato di compensare al disinteresse della politica e delle associazioni al tema in questione adoperandosi a sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso i media locali, giornali e televisioni e depositando presso l’Amministrazione Comunale legittime OSSERVAZIONI, alle quali hanno fatto seguito altre osservazioni presentate dal FAI, dal Comitato Tutela Cortona, dalla Rete dei Comitati per la Difesa dei Territori a firma di Alberto Asor Rosa, dal Associazione Tutela Valdichiana, dall’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Arezzo, da Italia Nostra, dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Arezzo e da altri cittadini. Ad oggi, vista la continua campagna a mezzo stampa e volantinaggio a firma “Anonimo” con la quale si cerca di falsare quanto promosso dal Comitato Tutela Fattorie Granducali, si precisa che lo stesso NON È CONTRO IL CENTRO DI STOCCAGGIO MA CONTRO LA SUA UBICAZIONE IN UN LUOGO TUTELATO DA REGIONE, PROVINCIA E COMUNE, almeno sino ad oggi. Preme quindi segnalare quello che la REGIONE TOSCANA testualmente recita nella propria osservazione: “la pianificazione comunale dovrà garantire la tutela dell’integrità percettiva degli scenari paesaggistici percepiti dalle principali infrastrutture viarie esistenti […] inibendo tutte le forme di occupazione del suolo che possono ostacolare la fruizione visiva del paesaggio”; affermando che “In considerazione dell’elevato valore paesaggistico dell’area oggetto d’intervento […] e dall’essere ricompresa dal PTCP della Provincia di Arezzo nel sistema delle Fattorie Granducali e nel paesaggio della bonifica più recente […] visto l’impatto che determinerebbe sul territorio circostante la realizzazione di un impianto di silo bags […] pari a circa 7 ettari, si ritiene necessario prevedere una diversa localizzazione della previsione, vista anche la probabile necessità di una variante al Piano Strutturale del Comune di Cortona ed al PTCP della Provincia di Arezzo, considerando anche l’opportunità di localizzarla in un’area ricompresa in una zona industriale”. E quanto dichiarato nell’osservazione inviata dalla PROVINCIA DI AREZZO: “Le attività previste a seguito della trasformazione, non risultano legate e funzionali alla conduzione delle attività agricole di centri aziendali esistenti e posti in contiguità alla stessa area; […] Si ritiene che la variante proposta non risulti compatibile con le previsioni […] delle norme del PTCP della Provincia di Arezzo e si ritiene che presenti elementi di non coerenza con le disposizioni del Piano Strutturale comunale”. Infine, in riferimento alle dichiarazioni di Rossi Lidio, dirigente di CGIL Valdichiana, il Comitato fa notare che il Comune di Cortona negli ultimi due anni ha avuto una crescita del turismo del 10-12% (in controtendenza rispetto a tutto il territorio aretino) e che la zona oggetto della Variante Urbanistica è ubicata nelle immediate vicinanze del Sentiero della Bonifica, un investimento di denaro pubblico che -come pubblicizzato in tutti i giornali locali, anche recentemente- ha ottenuto un successo di grande interesse ed un boom di frequentatori in continuo aumento. Occorre così precisare che il Comitato per la Tutela delle Fattorie Granducali NON TENTA DI BLOCCARE “qualunque investimento proposto nel territorio, compresi quelli rispondenti alle indicazioni di maggior sviluppo e di maggior lavoro” utilizzando la scusa della salvaguardia dell’ambiente, ma È CRITICO SOLO NELLO SPECIFICO INSERIMENTO DI UN IMPIANTO DI STOCCAGGIO DI QUESTE DIMENSIONI IN UN’AREA TUTELATA e Rossi non può permettersi di etichettare il Comitato e le persone firmatarie delle osservazioni come quelli “che nulla vogliono cambiare” come cerca di farli apparire nel suo sulla filiera corta dei cereali quando pontifica che “non possiamo puntare solo sul turismo perché il settore si è ridimensionato” perché, gentilissimo Rossi, deve sapere che a Cortona il turismo non è in crisi, anzi e lo dimostrano le numerosissime prenotazioni già registrate per il prossimo anno nelle tante strutture ricettive della zona, quegli stessi agriturismi, B&B e Case Vacanze che, con il pregio paesaggistico, ci vivono e ci fanno vivere anche la città di Cortona stando ai dati dell’Imposta di Soggiorno del nostro Comune. Sottolineiamo dunque CHE IL COMITATO INTENDE ESCLUSIVAMENTE TUTELARE UN AREA DI VALORE PAESAGGISTICO, ARCHITETTONICO E STORICO ECCEZIONALEin una realtà in cui cultura, paesaggio, architettura e storia sono la colonna portante della nostra economia. Qualche addetto ai lavori si lamenta che finiremo per mangiarci le “cartoline turistiche” (da La Nazione del 7/10/2012). A ben ricordare, anche qualcun altro sosteneva che con la cultura non si mangia. I fatti non gli hanno dato ragione. S. Caterina di Cortona 8 ottobre 2012. Il Comitato per la Tutela delle Fattorie Granducali