Per anni c’è stato un arroccamento ostinato e irragionevole a sostegno della Centrale a biomasse, provocando una lacerazione e una divisione profonda nella Comunità castiglionese. Per anni si è tentato di tenere le trattative sulla Centrale nel chiuso degli “incontri al vertice”, sempre tra pochi, senza un reale dibattito scientifico, senza il dialogo con la popolazione, senza coinvolgere i Comuni della Vallata, Capoluogo compreso.
Finalmente il disgelo.
Dopo la delibera di Giunta del 21.12.12, lunedì è stato messo all’ordine del giorno del Consiglio Comunale di Castiglion Fiorentino il documento della Commissione Consiliare “riconversione e recupero area Sadam” elaborato e sottoscritto da maggiorana e opposizione
Ricordiamo che un passo avanti di grande importanza era stato già compiuto dai Sindaci del Comune di Castiglion Fiorentino ( Luigi Bittoni), di Arezzo ( Giuseppe Fanfani), di Cortona (Andrea Vignini), di Foiano della Chiana ( Franco Parigi), di Marciano della Chiana (Marco Barbagli), di Lucignano (Maurizio Seri) e di Monte S. Savino ( Margherita Gilda Scarpellini) che il 19 dicembre 2012 avevano firmato, sullo stesso tema, un Documento unitario.
TRE NO MOTIVATI E DECISI ALLA CENTRALE A BIOMASSE
perché:
1.”produce ricadute negative, non trascurabili sul piano sanitario, ambientale/paesaggistico, storico, culturale e lavorativo/occupazionale”
2.”il progetto in questione, per potenza, ubicazione e metodo di funzionamento non risulta coerente con le linee di sviluppo dei Comuni della Valdichiana”
3.”il progetto viene a determinare scelte obbligate di sviluppo che i territori della Valdichiana non sono in grado di sostenere. E ciò in qualunque localizzazione se ne dovesse disporre l’insediamento, diventando di fatto incompatibile con il governo dei nostri territori”
4.” il progetto è incompatibile con la vocazione storica, culturale e turistica della Valdichiana
5. “il progetto è contrario alle Linee guida nazionali del 10.9.2010 relativamente ai criteri di autorizzazione degli impianti in questione dal momento che queste prescrivono, tra le altre, il riutilizzo di aree degradate, la riduzione del consumo di nuovo suolo, la cogenerazione, il rispetto della biodiversità, delle tradizioni agroalimentari locali, del patrimonio culturale e del paesaggio rurale.”
Finalmente si cambia registro, ci si oppone alla speculazione, si raccolgono le istanze dei cittadini e dei produttori più innovatori e si apre la strada ad alternative di sviluppo ecosostenibile per le quali è giusto e necessario coinvolgere le Assemblee elettive e il mondo scientifico, le imprese, le Organizzazioni dei lavoratori e dei cittadini.
Ora è giusto e necessario esigere, sempre unitariamente, progetti ed investimenti (pubblici e privati) per una economia di qualità e di eccellenza in Valdichiana, per attività produttive diversificate, in particolare agroalimentari, capaci di dare più lavoro stabile alla popolazione e di tutelare i valori non negoziabili della salute, della qualità ambientale, del paesaggio naturale e storico, delle potenzialità di una Vallata di incomparabile valore e bellezza.
Area Democratica
Castiglion Fiorentino, 27 gennaio 2013
[.noresp.]