Le similitudini tra Castiglion Fiorentino e l’Italia sono impressionanti; più leggo i comunicati del Comune più guardo i tigì nazionali e più me ne convinco. A Castiglioni, dopo il fallimento, sono arrivate tasse a palla, servizi a zero, licenziamenti, chiusura di attività commerciali e cittadini sul lastrico. Ciò nonostante gli amministratori sbandierano sciocchi e banali eventi, partecipano a sagre culinarie e raccontano balle.
I cittadini dal canto loro mugugnano un po’, avanzano timide proteste, ma poi vanno a ballare il liscio.
E li rivotano.
In Italia, la stessa storia.
I partiti che ci hanno affossato sono sempre li in bella mostra e tra un lodo, una sentenza e un’agibilità politica prendono tempo e soprattutto ci prendono in giro.
Gli italiani un po’ si arrabbiano, maledicono Equitalia, poi tornano a casa a guardare la televisione e votano PDL e PD meno L.
E allora mi viene in mente la nota espressione Sindrome di Stoccolma, dove un soggetto sottoposto a episodi violenti e traumatici durante un abuso o una prigionia, prova sentimenti positivi, fino all’amore, nei confronti dei propri aguzzini.
Spero proprio di sbagliarmi e comunque mi auguro che la Sindrome di Stoccolma non abbia contagiato tutti.
Ne riparleremo tra pochi mesi quando gli italiani e i castiglionesi saranno chiamati alle urne.
Avv. Domenico Nucci, Senza Partiti
[.noresp.]
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