E’ VERO, su un totale di circa 1800 Comuni Italiani in dissesto finanziario, circa 38 sono in grave situazione finanziaria e tre in gravissima, fra questi Castiglion Fiorentino gode il primato di farne parte per il debito accumulato da una “democratica” e “trasparente” gestione della cosa pubblica. Il merito è stato ampiamente riconosciuto al suo pricipale fautore, tanto che ne ha ricevuto in premio una carica di alta responsabilità economico- amministrativa interprovinciale della Società ESTRA ENERGIE.
E questo “tranquillizza” l’opinione pubblica e soprattutto i Castiglionesi che hanno verificato la bontà della gestione di centro-sinistra?
Per risolvere i gravi problemi di bilancio gli amministratori attuali alieneranno i BENI MATERIALI, giacchè si parla di vendita, o meglio dire svendita in stato di necessità: del Foro Boario, del Mattatoio pubblico, del complesso Santa Chiara.
Il deficit è stato ammesso dall’amministrazione solo dopo le elezioni, ma tuttora non è quantificato, tanto che i milioni di euro si dilatano col passare dei mesi.
Per chiudere la voragine del debito sono anche in arrivo: aliquote massime per i tributi comunali e tagli di spesa anche per i servizi essenziali.
Come se questo non bastasse, la nuova amministrazione, in continuità con quella precedente!!, si accinge a svendere i beni immateriali della comunità, a favore di un unico soggetto, con un’abnorme concessione edilizia speculativa nell’area dell’ex zuccherificio e l’autorizzazione alla megacentrale a biomasse.
Così verrà messo a rischio il BENE IMMATERIALE PRIMARIO : LA SALUTE PUBBLICA.
E se anche tutto questo non basta????? Forse verrà addirittura consentita a Castiglion Fiorentino la realizzazione di un’altra struttura impattante, come quella di un aeroporto a traffico intenso, che come al solito nessun altro Comune vuole nel proprio territorio?
Il buon governo non dimora qui.
Eppure il Comitato per ben cinque anni ha chiesto, ma inutilmente, un confronto aperto, una partecipazione attiva e costruttiva, ha indicato tramite esperti, di più discipline, i rischi della riconversione dell’ex zuccherificio in centrale a biomasse, ha insistito affinché gli enti locali esigessero, come previsto dalla legge, progetti alternativi più validi e non impattanti.
Il Comitato condivide la proposta di Aboca, società attiva nel campo fitofarmaceutico e competitiva nel mercato internazionale senza il sussidio di contributi pubblici, che è disponibile ad insediarsi con fabbrica e coltivazione di piante officinali nel territorio di Castiglion F.
Tale azienda può garantire un livello occupazionale numericamente ben superiore a quello previsto con la centrale e più duraturo nel tempo, aggiungendo l’assoluto rispetto della salute pubblica e dell’ambiente.
In prospettiva Aboca prevede l’allestimento di un “museo vivente” di piante officinali ed un centrobenessere, che avrebbe come indotto anche l’incremento del turismo locale.
Auspicando una discontinuità con il passato, il Comitato si augura di poter iniziare un dialogo con la nuova amministrazione per evitare di aggiungere agli errori di “ieri” altri “orrori”!!!!!
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