La decisione del Tribunale di Arezzo nei confronti della non eleggibilità del Consigliere Comunale di Castiglion Fiorentino FABIANELLI Sergio, oggi Vicesindaco, è stata talmente chiara e trasparente da far pensare a tutte le forze politiche, ma crediamo anche a tutta la comunità castiglionese, che l’interessato, per giunta <<nominato>> vice-sindaco, prendesse atto della decisione a suo carico e rimettesse la delega ricevuta e, contestualmente, si dimettesse dalla carica di consigliere comunale.
Con grande stupore, abbiamo appreso, durante l’ultimo Consiglio Comunale, che il sig. Fabianelli, pur invitato da tutti a mettersi da parte, in attesa di un eventuale ed improbabile giudizio di appello a suo favore ha politicamente costretto il suo Partito, il PD, a superare le norme più elementari che, appunto sul piano squisitamente politico, regolano il buon comportamento di un amministratore, facendo apparire – ammesso che ce ne fosse bisogno in questo particolare momento della vita politica del nostro Paese – quanto l’attaccamento alla poltrona sia in realtà prevalente rispetto a tutto e tutti.
Una scelta politicamente grave, in un momento dove, a seguito del dissesto economico, si devono prendere decisioni importanti ed onerose per tutti i cittadini dimostrando piena trasparenza e legittimazione nell’agire politico ed amministrativo. Ne deriva, quindi, una semplice domanda:
– è politicamente giusto e corretto che un amministratore, a seguito di una decisione del Tribunale, che lo vede non legittimato a svolgere quel ruolo, decida comunque di occupare una posizione così importante, e non senta, invece, il dovere politico ed istituzionale di fare un passo indietro dimostrando, con la decisione di farsi da parte, di avere a cuore il bene del proprio territorio e della sua Amministrazione?
Noi pensiamo che proprio partendo dai comportamenti che provengono dal basso, la politica possa dimostrare la propria integrità e riappropriarsi del ruolo che gli compete, quello di ascoltare e capire i bisogni dei Cittadini e cercare di trovare le soluzioni migliori. Sicuramente la proposizione dell’appello sospende gli effetti della prima decisione, ma resta il fatto che il Tribunale ha esattamente ricostruito una situazione, in merito alle elezioni comunali, che ha influito sull’esito delle stesse creandosi le condizioni per il ricorso e per la dichiarazione di ineleggibilità di Fabianelli che era già amministratore della società Castiglioni Innnova partecipata, per la quota di maggioranza, dal Comune di Castiglion Fiorentino.
La scelta di Fabianelli non va nella direzione di attendere, visto l’esito del primo grado, fuori da Palazzo San Michele la decisione dell’appello, ma siamo convinti che, anche all’interno del suo Partito, questa decisione lascerà profonde ferite, soprattutto in quella componente liberale e moderata che ha sempre sostenuto di avere molto a cuore il rispetto delle regole democratiche e della trasparenza amministrativa nell’attività politica che passa anche tramite gli atti di una Giunta e di un Consigliere comunale che non dovrebbero avere tra i propri membri qualcuno che è sub iudice in merito alla sua eleggibilità.
Per quanto ci riguarda, in ogni sede ci dichiareremo contrari a questa scelta che, sul piano politico, pone il nostro Comune in una difficile ed assurda situazione, dopo che la stessa classe dirigente del Partito Democratico ha politicamente gettato il Comune di Castiglion Fiorentino in pasto alle cronache nazionali, tramite un dissesto dichiarato anche in base agli accertamenti ministeriali e della Corte dei Conti: – tutto ciò farà, purtroppo, storia e saremo additati anche di questo nuovo triste primato politico.
[.noresp.]
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