Come Partito Comunista dei Lavoratori abbiamo assistito alla recente iniziativa, sostenuta dall’attuale Amministrazione Comunale, di prendere parte ad assemblee pubbliche nelle frazioni per ristabilire contatti diretti con i cittadini di Castiglion Fiorentino, con lo scopo di trarre un bilancio e testare il consenso politico, dopo un anno e quattro mesi dal suo insediamento.
Ciò che è emerso durante tali incontri è che l’attuale amministrazione si distingue da quella che l’ha preceduta per il solo fatto di essere meno peggio; questo può essere considerato un sensibile passo in avanti per i castiglionesi ( che “grazie” alla passata Amministrazione hanno subito l’incubo del dissesto e delle sue conseguenze) ma non certo un successo del quale andare fieri.
Fin dall’inizio la Giunta comunale è inciampata in un grossolano errore, imponendo un senso unico (lungo le mura) che ha creato e continua a creare evidenti problemi di viabilità a chi abita nella Val di Chio, senza aver prima realizzato la variante Codivilla, che rappresenterebbe un’alternativa valida ma che ancora esiste solo sulla carta.
Un altro problema a cui non si è dato risposta è quello legato alla Castiglioni Innova, aborto ereditato dalla vecchia Amministrazione PD, che obbliga il Comune al versamento di 105.000€ annui per il rimessaggio dei propri mezzi e attrezzi in una struttura il cui valore reale ammonta sì e no ad un quinto della sua stima e che per tanto non giustifica quella cifra che continua a pesare sui cittadini.
Un altro argomento di fondamentale rilevanza politica e sociale, fortemente sentito da tutti i cittadini, è il tema del lavoro. Ovviamente non ci aspettiamo che tale problema possa essere risolto da un’Amministrazione locale: l’occupazione non si crea artificialmente o con provvedimenti di natura amministrativa, ma è vero che, con una corretta politica economica tesa a valorizzare settori dell’economia locale, si può favorire l’occupazione.
Se guardiamo al nostro territorio, non possiamo non riconoscere che la sua vocazione elettiva è di natura agricolo-turistica. Non può essere che questa, specialmente dopo la chiusura di stabilimenti importanti come lo zuccherificio e la Cantarelli e la crisi costante degli altri settori industriali presenti nel territorio. Come PCL crediamo che un’oculata politica che tenga conto di questi settori trainanti dell’economia locale e valorizzi una gestione pubblica dei servizi, possa creare un bacino con buone prospettive lavorative. Dagli incontri fatti dalla Giunta nelle frazioni è invece emersa la mancanza di un progetto politico complessivo a questo riguardo. Si assiste di fatto a politiche di ordinaria amministrazione senza mettere in discussione i processi di privatizzazione dei beni comuni che danneggiano sempre e comunque i ceti più deboli.
Non possiamo non rilevare nell’attuale maggioranza comunale la stridente contraddizione tra l’interesse collettivo e gli interessi particolari espressi dall’attuale organico di governo. Solo i cultori della democrazia formale, non tenendo conto delle differenze sociali, non comprendono e non vedono che ogni individuo riflette determinati interessi: non è la coscienza a determinare l’essere sociale ma è l’essere sociale a determinare la coscienza.
Pensare che gli esponenti di una classe possidente e privilegiata non determinino all’interno dell’esecutivo un preciso contenuto di classe è una vera illusione che trascende la realtà.
Ogni classe dominante, attraverso il potere economico, accede al potere politico che utilizza ai propri scopi ed interessi. Ciò avviene in modo indiretto quando si serve di rappresentanti piccolo-borghesi che hanno tutto da guadagnare nel gestire politicamente gli interessi dei propri superiori nella scala sociale, oppure avviene in modo indiretto, come è successo più volte anche recentemente, quando esponenti della classe dominate partecipano in prima persona alla vita politica per difendere i propri interessi personali e quelli della propria classe.
Questo è anche il caso dell’attuale maggioranza comunale, che riflette interessi particolari mascherandoli come interessi comuni, e alla quale si contrappone il Partito Comunista dei Lavoratori, unico interprete degli interessi collettivi dei cittadini che sentono il peso e pagano i costi della crisi e del declino della società.