Sosteneva Don Lorenzo Milani che non ha senso avere le mani pulite se poi si tengono in tasca.
E così oggi, tanti cittadini che hanno assistito al triste spettacolo del naufragio della classe dirigente locale del PD incagliatasi nel dissesto finanziario del Comune e nella fugace esperienza amministrativa di Cesarini come Sindaco, dovrebbero porsi il problema di quale sbocco potrà avere la vicenda politica della nostra comunità locale.
Dal silenzio di questi giorni dopo le tempeste delle scorse settimane può nascere a nostro giudizio una nuova stagione di rinascita per Castiglion Fiorentino. Da questa crisi dell’amministrazione si deve uscire in avanti e non affidandosi a un nuovo capopopolo.
C’è oggi bisogno che nella realtà castiglionese le tante energie ed intelligenze presenti, ma distratte rispetto ai temi della conduzione della cosa pubblica, riemergano non per “sporcarsi le mani” con la politica ma per servire la nostra collettività per i prossimi anni.
C’è bisogno che si risvegli e rialzi la testa chi pensa che la democrazia non vuol dire assegnare il potere ad un’unica persona per lunghi periodi ma significa partecipazione larga e condivisa dei cittadini, che il territorio è risorsa non riproducibile e non può essere oggetto di scambio clientelare, che la crescita oggi non può più essere quella del semplice incremento del PIL, che in questa società (anche in quella locale) occorrono decisi interventi di redistribuzione della ricchezza, che non servono grandi opere pubbliche su cui si concentrano gli appetiti delle imprese ma una diffusa e continua manutenzione del grande patrimonio già esistente, che solo valorizzando e tutelando l’ambiente naturale si genera lavoro e ricchezza (e certo ci vede nettamente contrari l’ipotesi di insediamento di un impianto a biomasse sul nostro territorio), che la rete di protezione sociale costituita dai servizi pubblici non va smantellata ma riorganizzata e potenziata, che vi sono beni comuni (come l’acqua e la conoscenza) da rendere fruibili da parte di tutti, restituendoli alla gestione pubblica in rispetto del risultato del referendum, che per avere più sicurezza occorre oggi fare politiche attive di integrazione a partire dalle scuole che da sempre rappresentano una grande risorsa di Castiglion Fiorentino.
Sappiamo che molti nella realtà castiglionese sono d’accordo con questo orizzonte di idee: adesso è venuto il momento di fare un passo in avanti. Perché il futuro si costruisce segnando un taglio deciso rispetto all’impronta della stagione amministrativa trascorsa, mettendosi a disposizione della comunita’. Auspichiamo che ci siano altri volenterosi che si uniscano a noi.
C’é da assumersi l’onere della ripartenza.
I PROMOTORI
Antonio Banchetti, Mario Daniele Rossi, Agostino Trippi
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