Desideriamo, come CasaPound Cortona, rispondere all’intervento del sindaco Francesca Basanieri replicando punto su punto alle sue affermazioni. Il sindaco si riferisce ad “anonimi esponenti di CasaPound”. Al sindaco evidentemente sono sfuggiti alcuni piccoli ma fondamentali particolari. Abbiamo sempre firmato le nostre azioni facendo uscire immediati comunicati a mezzo stampa. Così come un rappresentante del Blocco Studentesco, il nostro movimento giovanile, è stato eletto con il più alto numero dei voti al Liceo Classico di Cortona. Alla luce del sole e con regolari elezioni. Il sindaco si informi meglio.
La Basanieri prosegue scrivendo:”Non tollereremo più”.
Francamente ciò che il sindaco tollera o non tollera più non ci tange neanche lontanamente. Continueremo comunque con la nostra attività politica. Con o senza la sua”tolleranza”, così tanto democratica da rilasciare dichiarazioni contro la legittima manifestazione di un pensiero politico a lei avverso.
Il sindaco prosegue parlando di:”Profonda tradizione antifascista e democratica”. Non ci interessa neppure questo. L’ultima cosa che vogliamo è tirare in ballo la dialettica fascismo-antifascismo. A noi non interessa mettere in campo l’ennesimo strumento utile solo a dividere i cittadini.
Però se qualcuno si aspetta una nostra retromarcia sul termine”fascismo”, si ricreda subito e non perda tempo. Questa non ci sarà mai.
Il giorno, poi, che il nostro sindaco ha scelto per far professione di genuina fede antifascista è per noi il giorno del ricordo dei nostri Eroi freddati, appunto, il 7 gennaio 1978 a Roma, fuori dalla sezione di Acca Larentia dal “fronte Rosso” (la primitiva cellula che poi sarebbe divenuta il nucleo delle BR) e da un carabiniere che decise di sparare a sangue freddo a un ragazzo di venti anni. Si chiamavano Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, due di loro non erano ancora ventenni come molti dei nostri ragazzi che oggi da tutta Italia, ed anche dalla nostra Cortona, sono andati nel luogo della strage per ricordarli.
Per cui occhio con l’agitare gli spauracchi dell’odio, sindaco, non sia l’ennesimo “cattivo maestro” degli opposti estremismi, ci piacerebbe davvero da parte sua che fosse estranea a queste logiche. Nessuno vuole più sangue sopra i marciapiedi.
La Basanieri scrive ancora: “Devono percorrere la strada che tutte le forze politiche e d’opinione… etc…”: ciò che non torna in questo periodo è quell’imperativo del verbo dovere; noi “dobbiamo” fare solo, e ribadisco solo, ciò che riteniamo giusto fare in quel determinato momento. E scegliamo la strada che più ci aggrada. Non ci facciamo abbindolare, nè tantomeno intimidire dai comunicati isterici di nessuno. Neppure i suoi, Sindaco. Non accettiamo lezioni da parte di nessuno. O forse il Sindaco pretenderebbe pure di dettarci la nostra agenda politica?
Un sindaco che poi parla di: “Una strada di legalità e trasparenza”. Tutti siamo per la legalità e la trasparenza cara Basanieri. Dove è che siamo stati “oltre” la legalità nelle nostre azioni?
Un sindaco che ciancia di “fatti che hanno causato un danno all’intera comunità […] strade e monumenti pubblici […] e deturpando le nostre bellezze storiche”.
Lo striscione, legato con lo spago (e non incollato) cosi come la calza, erano di carta! Ma quali danni, sindaco? Ma di quale deturpazione va cianciando? Gli unici monumenti storici che vediamo deturpati quotidianamente sono, ad esempio, le mura etrusche, danneggiate dall’incuria e dal degrado. In buona sostanza dal vostro lassismo. E da voi che non riuscite a porvi rimedio. Altro che striscioni di carta!
Abbiamo posto poi, a nostro carico, una corona d’alloro al monumento dei caduti della Grande Guerra, visto che questa sua Amministrazione, nel giorno dell’anniversario della Vittoria, ha deciso di non celebrare alcunché. La domenica successiva ha solo fatto quello che istituzionalmente è tenuto a fare un Municipio, ovvero la solita parata di ogni anno, senza enfasi, senza tener conto della maggiore solennità che il centenario dell’entrata in guerra avrebbe invece richiesto.
Abbiamo inoltre portato, sempre a nostre spese, una pianta in vaso ai residenti di vicolo Polveroso per esprimergli umana solidarietà e vicinanza rispetto agli assurdi metodi utilizzati nei loro confronti dall’Amministrazione comunale. Vi abbiamo gentilmente donato alberi e un Babbo Natale per farvi notare che le scale mobili sono ferme. Ancora, dopo anni.
E per farvi capire che c’è sempre qualcuno che osserva il vostro operato. Ci sarà sempre chi non vi permetterà più di cullarvi sugli allori. Vi abbiamo infine regalato carbone per l’Epifania perché, in fondo, ve lo meritate tutto.
Invece di pensare al modus operandi delle varie forze politiche cortonesi che si oppongo all’attuale Giunta, invitiamo il sindaco ad occuparsi piuttosto della gestione dei rifiuti e delle condizioni orrende in cui versano i vicoli del centro storico, con cumuli di immondizia e topi ovunque.
Il sindaco risponda piuttosto in merito ai contenuti, e non con questi mezzucci da gendarme della memoria e da pretoriana del pensiero unico.
Alessandro Pallini
CasaPound Italia Cortona