Crediamo che la sentenza di proscioglimento da ogni accusa nei confronti del primo cittadino di Cortona debba essere accolta positivamente sia nei confronti della persona che in quelli del Sindaco. La politica non può e non deve entrare in questioni che non la riguardano ma non può neppure limitarsi ad una stretta di mano, una pacca sulla spalla, ed archiviare tutto. E se la vicenda di Manzano ancora occupa le aule dei Tribunali e quindi non è oggetto di commenti, ciò che è successo al Sindaco e sopratutto all’uomo è politicamente rilevante e quindi merita una considerazione. Infatti, come tutti ricorderanno, il Sindaco, escluso dalle primarie, si è vista preclusa una legittima aspirazione parlamentare e l’uomo, in graticola per molto tempo, ha dovuto convivere con le sue notti insonni e gli sguardi sospettosi della gente.
Così hanno dovuto fare i genitori, i parenti e gli amici più stretti. Cortona ha perso un potenziale parlamentare ma un uomo la sua serenità. Vignini chiede le scuse di un consigliere comunale. Errore. L’uomo, non il Sindaco, ha diritto a delle scuse e se, nella fattispecie, queste non sono dovute nè dal consigliere nè tantomento dall’Organo inquirente allora queste spettano a tutte quelle persone che alla verità preferiscono il sangue. A chiedere scusa devono essere tutti coloro che a parole si definiscono garantisti ma che alla prova dei fatti fondano il proprio credo in un giustizialismo giacobino amante più della ghigliottina che della legge.
Non crediamo che qualcuno si farà avanti. E allora le scuse le faremo noi, anche se non dovute nè tantomeno richieste, in quanto rei di non aver saputo diffondere ed infondere quella cultura del rispetto e salvaguardia dell’uomo in quanto tale; rei di non aver saputo dare maggioranza alla moderazione, alla tolleranza ed alla giustizia che è cosa ben diversa dalla legalità. Le croci e i campi di sterminio sono piene di persone che infrangevano la legge ma non per questo sono mai state giuste.
Caro Andrea…noi ti chiediamo.scusa!
Manfreda, Milani, Rossi