Da anni i tagli alla sanità pubblica servono a coprire i buchi di bilancio di uno stato in profonda crisi economica politica e anche morale. Nel nostro paese si sta smantellando piano piano il sistema sanitario pubblico, quello che era considerato dall’organizzazione mondiale della sanità , il secondo al mondo dopo la Francia. Ogni giorno aumentano le persone che non possono più permettersi cure e medicine , per povertà e contemporaneamente la riorganizzazione sanitaria, con i tagli ai posti letto e personale non più sostituito da anni , ha portato a liste di attesa vergognose, favorendo il privato per chi può permetterselo.
E, però, sempre contemporaneamente, l’opinione pubblica in questi ultimi 20 anni è stata convinta del parassitismo del pubblico impiego cosi da far in modo che l’ inettitudine della politica sia ricaduta sugli operatori, in primis gli operatori sanitari e la scuola.
Gli operatori sanitari in tante realtà, come anche nella nostra, sono costretti a carichi di lavoro pesanti, turni stressanti , prolungamenti di orario per garantire un minimo di assistenza e contemporaneamente sono stati e vengono tuttora trattati da vagabondi.
Il nostro piccolo ospedale va salvaguardato cosi come tutti i servizi forniti dalla Zona, perché nessuno riflette mai sul costo economico e sociale che ricadrà sulle famiglie se un domani dovessimo fare 35 km o più per una semplice visita specialistica.
Carla Capucci
SEL Cortona