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Brandi risponde sulla vicenda delle onoreficienze

{rokbox title=|  ::  |}images/brandi5.jpg{/rokbox}“Sbagliare è umano, perseverare è diabolico”. Il comunicato del Consigliere Barboni conferma in pieno questa regola. Infatti opportunità e saggezza avrebbero consigliato di farla finita con la polemica sulle onorificenze tributate dal Consiglio Comunale. Ma visto che insiste, credo che sia opportuno informare i Castiglionesi di come stanno le cose: la decisione di conferire cittadinanze onorarie, benemerite e attestati è stata presa all’unanimità in sede di Conferenza dei Capigruppo.

In quella sede, nessuno, di maggioranza o minoranza, ha avuto niente da dire. Solo in Consiglio Comunale sono emersi pareri contrari, esattamente un minuto prima di discutere il punto.  I Consiglieri di minoranza, escluso il Consigliere Pierozzi, hanno presentato una proposta del tutto diversa da quella precedentemente concordata. E’ questa la prima grave scorrettezza che mi preme evidenziare.
Ma c’è di più, quella proposta era irricevibile per diversi motivi: il primo perché non era stata esaminata in Conferenza dei Capigruppo, il secondo è che conteneva delle palesi inesattezze, prima fra tutte il fatto che il titolo di “castiglionese benemerito” debba essere conferito solo ai residenti nel Comune.
Vorrei far presente che il titolo di “castiglionese benemerito” è la definizione della onorificenza e non indica il fatto che una persona debba essere per forza un residente. Se seguissimo la logica del Consigliere Barboni, il titolo di Cavaliere verrebbe assegnato solo a coloro che montano a cavallo.
Il terzo punto per cui quella proposta era inaccettabile è la “furberia” per la quale si contrappongono nomi  e persone, demandando la scelta al Sindaco. Il Consigliere Barboni sa infatti che possono essere insigniti del titolo di cittadino onorario non più di cinque persone o Istituzioni all’anno. Aver proposto per i nostri gemelli spagnoli, la cittadinanza onoraria, significava automaticamente escluderli da questo riconoscimento.
Il quarto motivo è l’aver richiesto che il titolo di “cittadino benemerito” venisse assegnato ai Consiglieri comunali che “abbiano partecipato almeno all’80% delle sedute”. Credo che sia la prima volta nella storia che si propone di dare una onoreficenza a chi compie semplicemente il proprio dovere istituzionale. La poca serietà della proposta è palese.
Il quinto motivo è che sono stati presentati nominativi che nemmeno sapevano di essere proposti. In questo caso, la scorrettezza è stata fatta nei confronti di coloro che sono stati “gettati in pasto” alla discussione senza nemmeno saperlo. Che la richiesta fosse poi piuttosto raffazzonata, lo dimostra il fatto che si sono voluti mischiare nelle “onorificenze alla memoria”, nomi, persone e storie molto diverse tra loro. A Fabrizio Meoni è stato intitolato il Palazzetto dello Sport e a Padre Arturo Buresti la piazzetta antistante la Chiesa di Manciano, a dimostrazione che non ci siamo mai scordati di questi grandi Castiglionesi. La cosa grave a mio avviso è aver voluto utilizzare la memoria dei defunti, compreso l’ex Sindaco Presentini e il Maestro Arnaldo Valdarnini, per aprire una polemica politica. Sono sinceramente dispiaciuto di aver assistito ancora una volta a divisioni, su un argomento che avrebbe dovuto vedere l’unità di tutto il Consiglio.
Credo che i Castiglionesi potranno riflettere su quanto accaduto, considerando anche che in un momento così difficile per la vita di tante famiglie e di tante imprese, c’è chi preferisce “perdere tempo” su questioni di protocollo e di cerimoniale, invece che affrontare con serietà i problemi della nostra comunità.

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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Michele Lupetti

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