{rokbox title=| :: |}images/brandi3.jpg{/rokbox}Gli amici del Polo per Castiglioni, sulla vicenda della riconversione dell’ex zuccherificio, seguono ormai da tanti anni, il vecchio detto “occhio non vede, cuore non duole”. Non perdono occasione, infatti, per rimarcare la loro totale ignoranza della materia.
Questo atteggiamento li avrebbe portati, secondo il “sommo Dante”, nel girone degli ignavi, perchè consente loro di parlare con l’azienda in un modo, con gli operai in un altro, con il Comitato in un altro ancora.
Personalmente continuo a credere invece che la vicenda sia così seria da evitare qualunque tipo di fuga dalle responsabilità: essa coinvolge il territorio, l’ambiente, l’occupazione, detto in altre parole lo sviluppo futuro di Castiglion Fiorentino.
E’ bene chiarire che i gruppi di minoranza sono stati puntualmente informati sull’andamento della questione in Consiglio Comunale, nella Conferenza dei Capigruppo e nelle Commissioni Consiliari. Per esempio, anche recentemente, vi è stato un incontro tra i rappresentanti delle minoranze sia con l’azienda che con i consulenti nominati dal Comune.
Inoltre, non ho mai sentito, se non dal Capogruppo Falco, proposte alternative a quelle del Gruppo Maccaferri. Rammento che in Consiglio Comunale indicò come possibili utilizzi un campus universitario o un’area commerciale. Occorre riconoscere che le proposte del dott. Falco avevano il pregio di sottolineare che l’area dell’ex zuccherificio mal si adatta ad un insediamento industriale, a causa della forte urbanizzazione e della carenza di infrastrutture.
In questa direzione, è andata anche l’Amministrazione comunale quando, all’interno del piano strutturale, ha indicato la necessità di nuove aree produttive in luoghi diversi da quelli attuali e, in un ordine del giorno, su cui si sono astenuti alcuni Consiglieri di minoranza, ha proposto che l’area dell’ex zuccherificio dovesse avere un destino diverso da quello industriale.
Gli Amministratori di Castiglion Fiorentino, a differenza di quello che possono pensare i Consiglieri di minoranza, non hanno l’anello al naso e la sveglia al collo, per cui non si faranno certo “colonizzare” da direttive politiche né da logiche proprie delle imprese private. Quello che ci sta a cuore è il domani di questo paese che, come gli stessi Consiglieri di minoranza riconoscono, vede l’economia ferma e scarse prospettive di crescita. Vogliamo che i giovani restino a lavorare nel nostro paese, vogliamo che le nostre imprese trovino risposte nel territorio, vogliamo che i redditi dei castiglionesi vengano investiti nella nostra realtà. Non so se la stessa cosa la desiderino con la stessa forza i Consiglieri del Polo.
Ritengo quindi che sia stata una cosa buona che il Gruppo Maccaferri abbia presentato il proprio progetto in una assemblea pubblica, alla quale, forse non per caso, erano assenti tutti i rappresentanti del Polo per Castiglioni, perdendo ancora così una volta l’occasione per dire con chiarezza quello che pensano.
Siccome sono un castiglionese che ha a cuore gli interessi della propria comunità, sostengo ormai da tempo che sarebbe da “pazzi” rinunciare a priori ad un investimento di 130 milioni di euro, che riguarda settori come l’energia, l’industria di trasformazione, le produzioni agricole ed il comparto del turismo, con un impianto sportivo in grado di attirare tanti appassionati nel nostro territorio.
E’ chiaro che non tutto ciò che luccica è oro, per cui credo che sia giusto valutare le possibilità occupazionali (l’azienda parla di oltre 400 posti di lavoro), le ricadute economiche (diversi milioni di euro, anche per le imprese locali), la sostenibilità agricola, ma soprattutto valutare con attenzione se vi sono davvero pericoli per la salute e per l’ambiente.
Su questo ultimo punto, mi sento in perfetta sintonia con tutti quei cittadini che esprimono dubbi, preoccupazioni e perplessità, tutte cose che devono essere fugate con un approccio razionale e scientifico al problema.
Anche su questo, mi sarei aspettato un contributo dalle minoranze, per esempio, hanno rappresentanti nella Commissione per la VIS (valutazione per l’impatto sulla salute), il cui lavoro viene portato avanti in maniera egregia dall’Assessore Sereni, non mi risulta che abbiano mai sollevato questioni o domande.
Non capisco quindi perché il Polo si ostini a definire Castiglion Fiorentino una democrazia sudamericana. Non vedo assolutamente il nesso. Con questa espressione, che non esito a definire “infantile”, vogliono ancora una volta denigrare la nostra città. Mi dispiace, ma evidentemente gli interessi della polemica spicciola sopravanzano quelli ben più corposi dei castiglionesi.
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