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Brandi: ‘Olio locale nelle mense, ma pensiamo più in grande’

{rokbox title=| Paolo Brandi  :: Sindaco di Castiglion Fiorentino |}images/brandi4.jpg{/rokbox}Recentemente, la Lega Nord di Arezzo ha lanciato l’idea di utilizzare nelle mense scolastiche l’olio degli agricoltori della Valdichiana. Ottime idea, che però almeno per quanto ci riguarda, sconta un difetto, perché ormai da qualche anno, il Comune di Castiglion Fiorentino utilizza nelle proprie mense scolastiche l’olio prodotto localmente. Non solo, insieme all’olio, utilizziamo tanti prodotti della cosiddetta filiera corta, a partire dalle verdure e dalla frutta.

Siamo perfettamente convinti che questo possa essere un piccolo aiuto a sostenere l’economia locale e sarebbe bene che questa buona pratica, che peraltro aumenta la qualità del cibo che offriamo ai nostri ragazzi, venisse fatta propria da tutte le Amministrazioni. Piccolo aiuto che però si scontra con una realtà tremenda, che riguarda la nostra agricoltura: c’è infatti davvero il rischio che si abbandonino coltivazioni tradizionali, come quella dell’olivo, con conseguenze serie, oltre che per la produzione dell’olio toscano, anche per il paesaggio e per l’assetto idrogeologico del territorio, facendo perdere al nostro paesaggio toscano una delle sue principali caratteristiche: cosa sarebbe la collina toscana senza i terrazzamenti olivati e i muri a secco?
Il problema dunque è un po’ più ampio di quello pur correttamente posto dalla Lega ed è quello di come rilanciare le nostre coltivazioni agricole per dare un giusto reddito ai produttori.
La prima cosa da fare è una seria politica dei marchi di origine e provenienza, la seconda è quella di valorizzare al meglio le produzioni locali: ci sono prodotti di assoluta eccellenza a livello nazionale che nemmeno i nostri concittadini conoscono. La terza è la diversificazione delle produzioni, la quarta riguarda i regolamenti urbanistici che debbono tener conto della specificità agricola del territorio e quindi non siano penalizzanti nei confronti delle imprese.
In ultimo, occorre collegare con più forza l’agricoltura e il turismo. Valorizzare il marchio Toscana ed il marchio Valdichiana significa avere da subito un passaporto valido per tutti i mercati, in questo senso credo che non abbia torto la Lega quando sostiene che occorre recuperare l’identità locale, cosa che peraltro molte Amministrazioni stanno ormai facendo da tempo.
Sono cose sulle quali si può trovare una comunanza di intenti e di progetti come già avvenuto in passato su alcuni provvedimenti del Ministro Zaia. Peccato che anche in questo campo, tante buone intenzioni si scontrino con una politica nazionale che privilegia molti argomenti ma non quelli che interessano i cittadini e le imprese

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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