Fare una normativa ad hoc e bloccare le autorizzazioni in corso. È quanto chiede la Lega Nord Toscana che, giovedì 28 giugno, ha protocollato in Regione un’interrogazione a risposta orale “in merito alla proliferazione incontrollata di impianti a Biomasse” nella provincia di Arezzo. Secondo i consiglieri regionali della Lega Nord Toscana, Antonio Gambetta Vianna e Gian Luca Lazzeri, firmatari dell’atto, «il proliferare di questi impianti in provincia di Arezzo, soprattutto in Valdichiana, cozza terribilmente con i principi richiamati dal Piano di indirizzo energetico regionale.
Infatti – spiegano i due esponenti del Carroccio –, l’uso a scopo energetico dell’olio di palma non è compatibile con gli obiettivi che la Regione Toscana si è prefissata». Da quanto ricostruito da Gambetta Vianna e Lazzeri, lo Stato e la Regione non avrebbero «disciplinato la materia con atti di valore normativo così che l’Ente delegato dovrà dare applicazione alla vigente normativa rispetto alle domande presentate». Proprio per questo, i due consiglieri leghisti chiedono alla Regione se sia nella sua intenzione riempire questo vuoto normativo per «evitare il proliferare incontrollato di impianti di questo tipo che, anche se utilizzano energia rinnovabile, possono produrre effetti negativi dal punto di vista ambientale». In più, gli esponenti del Carroccio regionale chiedono «se non sia il caso di arrestare, ove sia possibile, ogni tipo di autorizzazione in corso al fine di riprenderne la valutazione con un quadro normativo più definito».
Per il segretario provinciale della Lega Nord aretina, Giacomo Bardi, «alla fine le biomasse non servono perché la bolletta non cala. E, comunque, invece di bruciare l’olio, puntiamo a energie rinnovabili come l’eolico, il fotovoltaico etc…».