Che la politica sia distante dai cittadini è ormai un dato palese, che le dinamiche politiche di certi partiti all’interno delle Istituzioni vincolino in modo indissolubile i loro componenti facendoli votare contro il buonsenso lo è altrettanto, tuttavia non si comprende come sia possibile che la “non abolita” Provincia di Arezzo, con provvedimento dirigenziale 62/EC2 del 24 settembre 2014 scorso, abbia accolto favorevolmente la richiesta delle sei Società interessate all’attivazione del famigerato impianto a biomasse in Loc. Renaia di Cortona.
In parole povere, con questa azione vengono riaperti i termini per l’attivazione della centrale per i prossimi 150 giorni e, se non sussisteranno altre problematiche, le aziende interessate potranno attivare gli impianti portandoli a regime.
In questo assordante silenzio, forse voluto e ben studiato a tavolino, senza fare proclami da paladini protettori della collettività e dell’ambiente, l’attuale Giunta Comunale è intervenuta con una Delibera, la n. 79 del 2 ottobre scorso, con la quale intenderebbe tutelarci da tale decisione autorizzando il Sindaco e gli uffici competenti ad individuare, senza indugio, ogni azione a tutela dell’Ente e della comunità amministrata. Ciò è dovuto al fatto che l’art. 174, comma 2° del Titolo XIX Trattato CE (erroneamente richiamato in quanto il riferimento giusto è l’articolo sul “Trattato sul funzionamento della UE” rinumerato nell’art. 191 del Titolo XX) recita che “la politica della Comunità Europea in materia ambientale mira ad un elevato livello di tutela, tenendo conto della diversità delle situazioni nelle varie regioni della Comunità. Essa e fondata sui principi della precauzione e dell’azione preventiva, sul principio della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente, nonché sul principio chi inquina paga”.
Questo provvedimento appare come una vera e propria beffa nei confronti dei cittadini poiché la Giunta Comunale, di cui fanno parte alcuni dei vecchi Amministratori e Consiglieri, nella precedente gestione aveva sollevato ogni responsabilità e potestà sulla vicenda e, solo adesso, invoca il diritto a proteggere la collettività esprimendo contrarietà al provvedimento della Provincia. In italico stile, si chiude la stalla quando i buoi sono già scappati; la centrale, entro i prossimi 150 giorni, potrebbe partire, con tutto ciò che comporterebbe in termini di emissioni in aria sia dalle sei centrali sia dal transito dei mezzi pesanti per l’approvvigionamento. Tanto si è parlato nei mesi scorsi di tale questione, anche e soprattutto in campagna elettorale, la maggioranza ha più volte rassicurato la cittadinanza del non avanzamento del progetto, salvo poi ritrovarsi in una imbarazzante situazione. Non sarebbe stato meglio ammettere la propria impotenza (se non addirittura connivenza) con chi ha deciso tale provvedimento?
Certo è che la situazione ambientale a Cortona non è delle più rosee, troppe le questioni aperte che presentano criticità serie; dallo smaltimento fanghi, alla mancata raccolta differenziata a quest’ultima vicenda. Credo sia opportuno lasciare spazio alla voce dei cittadini o, meglio, alle loro urla.
Vorrei concludere con una frase che non è un anatema ma un semplice avvertimento “chi semina vento raccoglie tempesta”, la politica delle parole vuote e false non è più tollerata.
Fabio Berti – Consigliere Comunale – Futuro per Cortona
[la risposta del Sindaco Francesca Basanieri:
https://www.valdichianaoggi.it/comunicati/dai-comuni/renaia-il-sindaco-basanieri-risponde-al-consigliere-fabio-berti-71014475.html]