Appena il 30 settembre scorso, in Consiglio comunale, ho evidenziato le omissioni di questa e dei precedenti Governi comunali circa l’accoglienza ed alcuni servizi ai diversamente abili che oggi, purtroppo, vengono palesemente confermate con l’assoluto riprovevole silenzio manifestato domenica 5 ottobre in occasione della “Giornata nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche” istituita dal 2003 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Un provvedimento formato da un solo articolo ma chiaro, diretto e imperativo che istituisce tale giornata da tenersi la prima domenica di ottobre di ogni anno.
In tale giornata le Amministrazioni pubbliche, anche in coordinamento con le associazioni e gli organismi operanti nel settore, devono assumere nell’ambito delle rispettive competenze, iniziative volte a informare e sensibilizzare i cittadini sui temi legati all’esistenza delle barriere architettoniche; sostengono altresì azioni concrete per favorire l’integrazione delle persone in situazione di disabilità, degli anziani e di quanti comunque limitati nella mobilità.
Dall’articolo 3 della nostra Costituzione repubblicana del 1947 ad oggi sono stati oltre 50 i provvedimenti, tra leggi, decreti, circolari, trattati, risoluzioni, carte e regolamenti, che hanno dettato chiare e precise norme perentorie ed impegnative per le Pubbliche Amministrazioni per agevolare tale integrazione.
Si ricordano i cittadini diversamente abili solo in occasioni di visibilità propagandistica ed in modo autoreferenziale. Si “investono” quasi un milione e mezzo di euro in cultura ma non si abbattono le barriere ideologiche che fanno riferimento ad una campagna elettorale permanente che si interessa, quando lo fa, solo con patrocini, concessioni o sussidi a questa o quella associazione o iniziativa, senza incidere in modo concreto e definitivo nelle problematiche che invece sono demandate al governante e che come tale deve risolvere. Basta osservare la quasi totalità degli interventi pubblici di ristrutturazione fatti od in corso che non hanno tenuto né tengono conto delle disposizioni di legge in materia o comunque del più semplice buon senso e che sono quotidianamente sotto gli occhi di tutti. Si va dalla difficoltà se non impossibilità a percorrere un marciapiede, accedere agli Uffici pubblici, usufruire di un bagno attrezzato pubblico o commerciale, alla “orgogliosa” possibilità del meno abile di usufruire in modo disinvolto ed autonomo del trasporto pubblico.
A queste aggiungo, per evidenti analogie, più che mai ora a Cortona, le necessità dei nostri anziani e di quanti limitati comunque nella mobilità create dalla indifferente ostinazione ad avere portato l’autostazione nella sua attuale posizione – peraltro senza una pensilina e chissà quali altre barriere verranno prodotte, perché a Cortona non solo non si abbattono le barriere ma se ne creano sempre di nuove!
Mi è chiaro solo che non volete distogliere fondi dalla redditizia attività propagandistica e per cui sempre più spesso ho il timore che invece di rivolgermi ad amministratori, i miei consigli vadano a sceneggiatori, registi, montatori, scenografi, attori e produttori riuniti, dacché noi non saremmo considerati cittadini bensì comparse.
A conferma di quanto sopra, nell’ambito delle scorse manifestazioni turistiche è stato promosso Tuscaneasy che ha l’obiettivo di rendere mete, luoghi e servizi turistici più congeniali alle esigenze delle persone con bisogni speciali attraverso un piano di azione che comprende:
· miglioramento delle competenze e della formazione del personale coinvolto nei servizi connessi al turismo accessibile insieme ad un sostegno adeguato e una guida per le piccole e medie imprese coinvolte;
· la promozione di una destagionalizzazione del turismo;
· implementazione di una rete di imprese in grado di collaborare per creare nuove opportunità di lavoro qualificato e rispondere così in maniera tempestiva alle nuove esigenze di mercato;
· la promozione e il sostegno di politiche di pari opportunità e inclusione sociale compresa la sperimentazione e la diffusione di buone pratiche da adottare nel settore specifico.
A parte i primi tre punti, decisamente rivolti alle imprese, l’ultimo conferma l’opportunista comportamento dell’Amministrazione che promuove associazioni che devono sensibilizzare le Amministrazioni stesse. Nel caso specifico il Comune ha creato le barriere e poi demanda ad altri la risoluzione del problema.
Concludo ricordando che in campagna elettorale ho ascoltato il vostro messaggio “le città a misura di bambino”. Ebbene questo punto è stato sicuramente attuato, poiché le città sono sempre più vecchie e si sa, quando si invecchia si torna bambini, peccato che non si torni anche alla loro agilità.
Auspico infine che anche a Cortona, al pari delle sue frazioni, si possa trovare un luogo di aggregazione sociale, specialmente per i tanti anziani che, soprattutto in inverno, non hanno alcun punto di riferimento se non un bar. Questo anche nella triste considerazione che l’Amministrazione intende vendere altri 2 locali e proprio nel centro storico di Cortona.
Chi ha problemi non desidera la nostra pietà ma il nostro rispetto!
Fabio Berti, Consigliere Comunale – Futuro per Cortona
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