È notizia di questi giorni, che il PD a Castiglion Fiorentino sembrerebbe avere un nuovo coordinatore, eletto non si sa quando né da chi, senza tenere in nessuna considerazione la volontà degli iscritti, né tanto meno rispettando le più elementari regole della democrazia. È in atto un vero e proprio assalto al partito, con il malcelato intento di tornare ad occupare con la forza, un posto di comando all’interno del PD Castiglionese.
Tutto questo è in aperto contrasto con il risultato emerso in seguito al confronto democratico avuto durante il Congresso del 2013 quando, gli iscritti al PD, avevano chiaramente scelto la strada del cambiamento, premiando le scelte di rinnovamento portate avanti dal segretario Aurilio e dalla squadra di giovani che aveva lottato, insieme all’amministrazione guidata da Fabianelli, per riportare di nuovo il partito ad un alto livello di rappresentatività all’interno della comunità castiglionese. Quello che stupisce ancora di più, è l’assordante silenzio del PD Provinciale, che permette a chi ha apertamente contributo all’ affossamento del partito a Castiglion Fiorentino, di continuare ad occupare posizioni di rilievo; stupisce come, ancora una volta, si faccia un utilizzo del tutto personalistico del partito da parte di soggetti che, guidati solo da interessi di parte, continuano a voler dettare le regole del confronto politico del nostro paese. La lista “Per Castiglioni”, nata grazie alle pressioni e alla voglia di cambiamento di tutti i giovani e di moltissimi iscritti, voleva proprio contrastare questa logica e voltare pagina in merito ad una gestione del partito e dell’Amministrazione comunale, che si era dimostrata nei fatti fallimentare e che ha portato ad un dissesto certificato di oltre 9 milioni di euro, con conseguenze disastrose per l’intera comunità castiglionese. Anche questo non è bastato per far sì che chi aveva chiaramente la responsabilità di tale sciagura, facesse un passo indietro e si ritirasse dalla scena politica. Brandi, Lucini e Lucci, sostenuti dal candidato a sindaco Luigi Bittoni, che si è dimostrato chiaramente incapace di arginare le manìe di protagonismo di chi era alla guida del comune negli anni in cui venivano accumulati milioni di euro di debito, non smettono di voler dare una lettura completamente distorta e utilitaristica di quello che è avvenuto a Castiglion Fiorentino, incapaci di ammettere di aver sbagliato e facendo un revisionismo che francamente ha stancato davvero tutti. Non riusciamo a capire come si possa continuare a permettere che tutto questo avvenga senza che nessuno abbia un moto di orgoglio e si ribelli a questa logica. Noi ci abbiamo provato e per questo siamo stati presi di mira perfino nella aule giudiziarie dove, occorre ricordarlo, la lista Brandi – Bittoni, unica a costituirsi, ha partecipato con i propri avvocati per impedire che le nostre ragioni venissero accolte e una lista come quella “Per Castiglioni”, che ha al suo interno personalità di assoluta rilevanza e che aveva la concreta possibilità di vincere le prossime elezioni amministrative, prendesse parte al confronto elettorale. Dopo questa cocente esclusione di cui ancora oggi non riusciamo a farci capaci, dobbiamo assistere anche all’ ingiustizia di una prepotente occupazione del partito a cui apparteniamo e per cui ci siamo battuti con passione.
Francamente è davvero impossibile trovare punti di convergenza con queste figure e restiamo convinti che la coerenza è sempre l’arma migliore anche se è difficile da maneggiare, così come è faticoso avere il coraggio di portare avanti una battaglia per il cambiamento, ma non smetteremo mai di denunciare questi soprusi che nulla hanno a che vedere con la democrazia. Non ci fermiamo, andiamo avanti con convinzione e siamo certi che presto le ragioni del rinnovamento e della trasparenza avranno finalmente la meglio.