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Associazione Tutela Valdichiana sulla sentenza del Consiglio di Stato per Powercrop

A neppure una settimana dalla pubblicizzazione del verdetto del Consiglio di Stato che rigetta il ricorso di PowerCrop contro il parere , altrettanto negativo , del TAR Toscana per la mancata autorizzazione alla mega centrale  a Cà Bittoni di Castiglion Fiorentino, abbiamo assistito ad una lunga serie di riconoscimenti di paternità per la vittoria ” del Territorio” su una multinazionale.

 

Siamo altrettanto soddisfatti ma crediamo che debbano essere fatte delle precisazioni, non proprio irrilevanti , per il raggiungimento di questo risultato.

Ed è sufficiente fare qualche passo indietro negli anni, durante i quali  tutti,  a cominciare dalle istituzioni pubbliche, associazioni professionali e sindacati, anche se non tutti e con la sola  eccezione dei Cittadini,  sembravano innamorati persi di questo progetto per la produzione di energia rinnovabile, verde e sostenibile. Erano ancora lontani i giorni in cui si sarebbe usciti da questa ubriacatura collettiva, quando l’allora Comitato Tutela Valdichiana ( 2006/07)  si mobilitava per consultare i migliori tecnici e scienziati , portarli in Valdichiana a spiegare quali sarebbero state le conseguenze di quel progetto sulla salute e per l’ambiente.

Non si dimenticano facilmente  le tante manifestazioni, l’impegno extra lavoro, gli sforzi economici e psicologici per cercare di smontare quella che sapevamo essere , sin dall’inizio, un’illusione collettiva senza ricadute positive per la vallata.

Hanno fatto di tutto per scatenare una guerra tra varie fazioni: ambientalisti contro lavoratori, associazioni d’impresa contro agricoltura di qualità,  conservatori contro progressisti, malati di Nimby  contro salvatori della patria. Persino la politica si è variamente schierata, non per convinzione ma per opportunismo.

E’ trascorsa una decina di anni e, piano piano, questa massa di Cittadini ha cominciato a provocare delle crepe nelle granitiche certezze di molti; è stato necessario persino scendere nell’agone politico, non senza conseguenze per la tenuta del Comitato . Da qui in poi sono nati altri Comitati; il Comitato Tutela Valdichiana è divenuto Associazione ma il comune amore per il nostro territorio ci ha visti coesi e solidali  con  gli altri per questa battaglia.

E’ ancora vivo il ricordo di quando ad una riunione, in un pubblico ufficio, qualcuno ci “sfotteva” dicendo che le ” nano (particelle) le mangiava arrostite”.  Ma per fortuna, anche dentro alle istituzioni c’era qualcuno che lavorava onestamente per la causa: in silenzio e con i fatti.

Bene, siamo lieti che abbiano cambiato idea e che, piano piano, abbiano esperito tutte le procedure previste dalla legge per coinvolgere i Cittadini nei progetti che incidono sui loro territori. Siamo lieti che  le istituzioni abbiano ascoltato i Medici di Medicina Generale della ASL 8 ( F. Lucioli, A. Brocchi, M.Conti, M. Bietolini, A. Mariangeloni, P. Ricciarini) che con competenza  hanno illustrato le problematiche sanitarie derivanti dall’uso delle biomasse come fonti di energia.

In determinati momenti c’è voluto molto coraggio per resistere alle lusinghe minacciose che arrivavano da ogni dove.

Adesso tutto questo è stato archiviato ( non cancellato) nella nostra memoria,  e siamo soddisfatti del risultato raggiunto ex lege.

A noi sono bastati impegno, costanza, coraggio, determinazione, competenza.

Per fortuna solo qualcuno, tra i tanti che ci hanno messo la faccia, ha solamente messo il cappello sulla vittoria.

Ma si sa, sono le sconfitte ad essere orfane.

Associazione Tutela Valdichiana

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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Michele Lupetti

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