In relazione agli articoli comparsi nelle settimane scorse nella stampa locale e online nei quali vengono in varia misura “attaccati” componenti del Consiglio Direttivo dell’Associazione Tutela Valdichiana e anche l’Associazione stessa, quest’ultima fino ad ora non ha preso una posizione “ufficiale”. Ciò perché l’interesse primario che persegue è la tutela del bene comune (paesaggio, aria, ambiente, lavoro, salute, ecc) con tutta l’umiltà che questa forma di volontariato richiede e senza necessità di rimarcare un primato su qualcuno.
C’è quindi un invito, in queste parole, ad evitare di alimentare sterili polemiche nella speranza di non perdere di vista l’obiettivo comune. Le polemiche provocano solo incomprensioni e divisioni che nel caso di Castiglion F.no, non fanno altro che “portare acqua al mulino” della PowerCrop. Auspichiamo quindi solo una maggiore e fattiva collaborazione, scevra da personalismi e acredini personali. L’unione fa la forza, come ci insegnano i documenti congiunti dei Sindaci della Valdichiana e l’attività dell’attuale Giunta e Consiglio comunali di Castiglion Fiorentino che, unitariamente, hanno bocciato senza appello la proposta di centrale a biomasse di PowerCrop.
Peraltro la stessa Amministrazione comunale ha dato prova di voler coinvolgere la cittadinanza, i comitati ed i partiti del territorio, senza fare distinzioni, organizzando incontri comuni nei quali discutere e confrontarsi sui temi oggi caldi della gestione ambientale del Paese, tra i quali, appunto, anche quelli della grande e delle piccole centrali a biomasse. Iniziativa lodevole della stessa Amministrazione, sconosciuta al pregresso modo di fare politica a Castiglion Fiorentino che ha imperversato per anni.
Al contempo va comunque detto che è nota, senza dover aggiungere altro, la posizione di forte contrarietà di questa Associazione rispetto al tema della combustione per produrre energia elettrica. Basti pensare a due vicende molto vicine a Castiglion Fiorentino, per le quali siamo intervenuti, come la centrale di Foiano/Renzino e quella di Rigutino. Certamente va fatto un distinguo, fra mini-centrali “speculative” (per produzione di energia elettrica) e mini-centrali alimentate a pellet, per produrre calore. Su questo aspetto l’attività di ogni Comune della Valdichiana potrebbe fare la differenza, meglio se imponendo a chi le propone di chiudere o dismettere completamente l’impianto a gasolio, a cherosene, etc., utilizzato per il riscaldamento e sottoponendo l’iter autorizzatorio a controlli serrati degli impianti, senza dare preavviso e con costi a carico dell’utilizzatore, dal momento che lo stesso beneficia di notevoli finanziamenti economici.
Un giro di vite è essenziale, per evitare poi che su tali impianti si vada piuttosto ad utilizzare altro che non sia il materiale certificato e dichiarato (quindi autorizzato) e soprattutto con la garanzia che la mini-centrale vada a sostituire interamente l’impianto vecchio, unitamente alla prova “provata” del minor impatto delle emissioni del nuovo impianto rispetto al precedente. E con tale finalità continueremo ad occuparci di tutela del territorio e della salute, auspicando davvero una collaborazione fattiva fra tutti gli interlocutori e confermando il nostro totale appoggio alle amministrazioni locali che intendano proseguire od operare per la salvaguardia della nostra Valdichiana.
Per l’Associazione Tutela Valdichiana
Il Presidente Gianni Mori
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