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Associazione Tutela Valdichiana commenta la decisione della Provincia sul progetto Powercrop

I francesi dicono “développement durable”. Infatti tutto ciò che ha la capacità di durare può dirsi sostenibile e per i transalpini è difficile parlare, come invece facciamo Noi, di “sviluppo sostenibile” che non può, infatti, che essere considerato un ossimoro. La riconversione dell’ex-zuccherificio di Castiglion Fiorentino in una mega-centrale a biomasse da 51,5 MW termici non è un progetto che presenta caratteristiche tali da poterlo considerare “développement durable”. Di più.

Esibisce, invece, tutta una serie di criticità riguardanti la salute, l’ambiente, la produzione energetica, l’impatto paesaggistico e l’incompatibilità urbanistica che, in caso di parere favorevole, avrebbero seriamente compromesso il futuro della Valdichiana.

Questo dice, in estrema sintesi, la delibera della Giunta Provinciale di Arezzo in merito alla richiesta di Powercrop di insediare a Castiglion Fiorentino il presunto polo dell’energie rinnovabili, declinando in atto formale il parere negativo della Conferenza dei Servizi di pochi giorni orsono.

Cosa dire come presidente dell’Associazione Tutela Valdichiana?

Vorrei evidenziare, sostanzialmente due aspetti.

La Soddisfazione.

Sono più di sette anni che, mettendo in campo tante energie, rappresentate da impegno intellettuale, economico e di tempo dedicato alla vicenda, sosteniamo, di fatto, quanto è oggi possibile leggere nelle dichiarazioni ufficiali di un’Inchiesta Pubblica, di una Conferenza dei Servizi e nella Delibera di Giunta della Provincia di Arezzo.

All’inizio correvamo in solitaria!!

Pertanto è doveroso un ringraziamento a tutti i Cittadini che hanno seguito con passione la vicenda (non possiamo dimenticare le 5.500 firme raccolte in tempi brevissimi contro la sciagurata idea oggi bocciata ufficialmente), alla Provincia di Arezzo che ha voluto dare la maggior trasparenza possibile alla vicenda con il coinvolgimento di Tutti gli attori in campo, alla passata Amministrazione di Castiglion Fiorentino che si è impegnata moltissimo per dare un parere negativo (soprattutto attraverso la pressante azione dell’Assessore Gallorini), alla Regione Toscana che è riuscita a fare preziosa sintesi lavorando su argomenti che presentavano criticità diverse e molto articolate tra loro. Onore anche alla Sovraintendenza di Arezzo e alla USL che hanno saputo mettere in bella evidenza le gravi lacune che si annidavano nelle pieghe del progetto.

Quando le tue idee sono raccolte, valutate e giudicate con onestà intellettuale, portate alla ribalta e, alla fine del percorso, considerate giuste e condivisibili concretamente, non può che esserci compiacimento e, lasciatecelo dire, un po’ enfaticamente, consapevolezza di essere nella strada giusta per consegnare la Valdichiana meno “torturata” ai nostri figlioli.

La Responsabilità

Non abbiamo mai, dico mai, fatto soltanto opera di distruzione del progetto bocciato oggi dalle Istituzioni, ma ci siamo sempre sforzati di disegnare orizzonti diversi che potessero permettere un progresso differente della Valdichiana. È l’aspetto più complesso, perché necessita, per cominciare, di ritrovare un “rinnovato spazio pubblico” che permetta un confronto tra tutti gli attori di un territorio ampio come la nostra Valle.

Chi sono questi Attori?

Sono gli operai delle fabbriche in crisi (compresi i loro rappresentanti), i giovani che non trovano il lavoro, le Amministrazioni locali che non si appiattiscano su vecchie idee di sviluppo, le imprese che vogliano investire in innovazione per produrre in qualità (ambientale, di condizioni di lavoro), le Associazioni ambientaliste, professionali e culturali. Tutti devono essere pronti a impegnarsi in un progetto praticabile e allo stesso tempo radicalmente alternativo allo stato di cose esistente.

A che punto siamo?

Anche in questo caso siamo partiti in solitaria ed oggi siamo arrivati a proporre ampi spazi di discussione su temi importanti per la Valdichiana (Cibo, Salute, Paesaggio, Economia alternativa, Acqua) insieme ad Associazioni prestigiose come ISDE, Centro Basaglia, Centro Redi.

Ci sentiamo responsabili di proseguire su questo solco instaurando con tutte le Amministrazioni, le Imprenditorialità i Cittadini una proficua collaborazione culturale che porti a progettualità, valorizzazione di tutti i saperi e di tutte le competenze per promuovere una conversione ecologica che porti cambiamento nei nostri modelli di consumo e nell’apparato produttivo che li sostiene.

Primo Maggio 2014

Gianni Mori

Presidente Associazione Tutela Valdichiana

Redazione

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