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Arrivano i nazisti?

La verità è che siamo bombardati da tante informazioni e da mille notizie e non riusciamo a selezionarle. Non riusciamo a capire, per esempio, quali sono meritevoli di riflessione e quali di un doveroso approfondimento. Alcune stuzzicano la nostra fantasia, altre ci fanno indignare mentre altre ci lasciano semplicemente indifferenti.

Vediamo un po’.

Un mese fa tenevano banco le primarie del Partito Democratico con tre milioni e mezzo di partecipanti ordinatamente in fila davanti ai gazebo allestiti per un’occasione irripetibile di democrazia interna: due Euro a testa, la dichiarazione di essere elettori del PD e di condividerne il programma. Un mesto rituale che ha portato 7 milioni di Euro nelle casse del partito di Bersani che in Toscana continua ad esercitare un potere occhiuto ed invadente, occupando tutti gli spazi. Qualche elettore di Destra, disperato ed in evidente crisi d’identità, ha votato Renzi, coltivando l’illusione del cambiamento. Poveraccio.

Ancora più suggestiva la promessa delle primarie del PDL. I sostenitori di Giorgia Meloni hanno raccolto 70.000 firme per portarla alla guida del Partito nella disperata impresa di dargli un’immagine pulita e vincente. Sappiamo tutti come è andata a finire. Le firme finiranno nel cestino e non serviranno a nulla, lo stesso Alfano è stato accantonato e a guidare i “moderati” sarà ancora Silvio Berlusconi che, in un’intervista televisiva, ha confessato aver fatto “cenette eleganti” con belle ragazze perché era morta la sua mamma, si era separato dalla moglie e si sentiva tanto solo.

Neanche questa è la notizia. Andiamo avanti. Il PDL nega la fiducia al Governo Monti e fa mancare il suo sostegno dopo aver votato tutti i suoi provvedimenti economici compresa la riforma delle pensioni. Questa scelta eroica viene decisa nell’imminenza della riforma elettorale per eliminare le liste bloccate e restituire i cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti. Questa scelta coraggiosa viene adottata proprio mentre il Parlamento prende la storica decisione che non possono essere candidati i condannati per reati contro la pubblica amministrazione, per peculato e corruzione.

Nulla di ragguardevole: logico, coerente e scontato l’atteggiamento del partito di Scajola e di Dell’Utri.

Andiamo ancora avanti.

Quaranta consiglieri regionali della Lombardia vengono inquisiti per avere utilizzato soldi pubblici per consumare lattine di Red Bull (il figlio di Bossi detto il Trota), comprare lecca-lecca, pasticcini, caramelle e cartucce per fucile da caccia (un esponente della Lega Nord).

Alla splendida Nicole Minetti, ex igienista dentale del Cavaliere, un sedere favoloso, due labbra a canotto e un seno strabordante, viene contestato l’acquisto di un libro per sedici Euro: “Mignottocrazia”.

Per chi non avesse dimestichezza con il greco e non conoscesse l’etimologia della parola…. si tratta del “Potere delle mignotte”. L’acquisto, sicuramente incauto ed imbarazzante, ha suscitato facili ironie. Perché comprare un libro del quale avrebbe potuto scrivere benissimo la Prefazione e qualche interessante e stimolante capitoletto?

Veniamo alla notizia, quella vera, che ha fatto lungamente riflettere chi scrive.

La dichiarazione del comico miliardario Beppe Grillo che ha fondato un partito accreditato del 20% dei consensi, esibendo lo stesso simbolo di un albergo di gran lusso.

Ha attraversato a nuoto lo stretto di Messina, circondato da barche di ammiratori, medici ed assistenti, fendendo l’acqua con rapide bracciate come il grande timoniere cinese Mao Tse-Tung che si teneva in forma nel Fiume Giallo.

Grillo ha detto: “Con i nostri voti ed il nostro consenso abbiamo impedito in Italia una deriva neonazista”.

In poche parole ha impedito che il dissenso si indirizzasse verso un grande movimento di popolo, sociale, popolare e nazionale. Ha impedito che l’alta finanza internazionale, l’Europa dei mercanti e dei banchieri avesse in Italia interlocutori politici non ubbidienti e non allineati.

E’ questa la notizia: in tutta Europa le forze nazionali avanzano per difendere i popoli, la loro cultura, le loro tradizioni dall’omologazione mondialista e gli Italiani, smarriti e privi di punti di riferimento, affidano la loro rabbia e le loro frustrazioni ad un comico apparentemente senza connotazioni ideologiche ed accessibile a tutti.

Grillo e il suo movimento sono scesi in campo per impedire alla Destra “xenofoba e razzista” di fare il pieno dei voti e di dare corpo e sostanza al dissenso, per scongiurare un’autentica sciagura ed un pericolo mortale per i fautori del liberismo e gli innamorati della globalizzazione.

In fondo chi le percepisce più le differenze?

Lo ha detto anche Bersani che la pensa come Fini: la prima cosa che farà se diventerà Premier è dare la cittadinanza italiana al figlio di due marocchini sbarcati con il gommone sulle nostre spiagge.

Ma arrivano i nazisti? La cosa buffa, la cosa veramente buffa,… è che i “nazisti” siamo noi che non riusciamo a lanciare ad un popolo sfiduciato, disperato e disincantato un messaggio di speranza, riunendo la nostra comunità, trovando una sostanziale unità d’intenti, andando all’assalto del potere per coinvolgerlo in una guerra senza quartiere.

I “nazisti” siamo noi, incapaci di interpretare il ruolo che la storia ci ha assegnato, privi di sensibilità e di cultura politica, acquattati ed utilmente collocati in partiti ignobili che rappresentano il contrario della nostra identità e della nostra essenza politica.

I “nazisti” siamo noi che non riusciamo ad innalzare i nostri vessilli e le nostre bandiere, abbiamo dimenticato i nostri miti ed, in una stagione politica deludente e senza eroi, ricordiamo Leon Degrelle e Corneliu Codreanu in improvvisati cenacoli culturali e poi votiamo PDL…

Non siamo nazisti e non facciamo paura. A pensarci bene, meritiamo anche poco rispetto e non siamo credibili. Occorre un colpo d’ali ora che il tempo è scaduto e non possiamo più perderci in elucubrazioni mentali e nella messa a punto di inutili strategie condite da un gelido pragmatismo: facciamoci coraggio e tiriamo fuori le palle.

Mauro Turenci

[.noresp.]

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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Michele Lupetti

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