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Antonio Aurilio (PD Castiglion Fiorentino) risponde al Comitato Tutela Valdichiana

Noto con un certo rammarico che le pratiche diffamatorie tipiche della vecchia politica sono ancora ben radicate nella nostra realtà. Mi riferisco al comunicato del Comitato Tutela Valdichiana il quale invece di entrare nel merito dei problemi si limita a denigrare uomini, metodi e persone che fanno parte del PD. Per venire in aiuto di osservatori poco attenti, vorrei sgombrare il campo da qualunque illazione dicendo che io NON SONO UN DIPENDENDE SADAM ma faccio parte dei tanti italiani, giovani e purtroppo non solo loro, che oggi faticano a trovare un impiego.

Per quanto riguarda la mia famiglia, che in modo meschino viene tirata in ballo, è vero che sono figlio di un dirigente Sadam ma non posso pensare che questo debba essere per me motivo di vergogna, anzi. Ringrazio per l’alta considerazione che si è manifestata nei miei confronti, affermando che da solo sarei in grado di poter pilotare decisioni che riguardano il futuro di molte persone e investimenti di centinaia di milioni di euro ma non è assolutamente così. Come ho avuto più volte modo di sottolineare, il progetto della centrale a biomasse e del piano di riconversione dell’intera area dell’ex zuccherificio a fini turistici è un’ipotesi di investimento che una classe politica seria, la cui capacità di giudizio non è offuscata da interessi personali ne da ideologie preconfezionate, ha il dovere di analizzare con grande attenzione, spirito costruttivo e cercando il più vasto consenso possibile. Valutazioni che non possono mancare di registrare un dato molto significativo: statistiche alla mano, negli ultimi anni Castiglion Fiorentino ha visto diminuire il lavoro generato da piccole e medie imprese che occupavano molti lavoratori, giovani e non, a favore di un forte incremento del pendolarismo.

Per quanto riguarda la mia presunta “..contiguità e continuità con l’accoppiata Brandi-Lucci” credo che questo puerile tentativo di voler dividere il Partito Democratico affibbiando al suo segretario etichette che non trovano corrispondenza nella realtà sarà smentito dai fatti: credo che sia meglio che ognuno pensi alla propria trave piuttosto che preoccuparsi delle pagliuzze altrui. Io sono stato democraticamente eletto in un’assemblea di persone libere che si sono trovate a scegliere tra due figure e in democrazia vince chi ha più voti. Perché diffamare gli uomini e le donne che mi hanno scelto definendoli appartenenti alla “castiglioni da bere”? Tra loro ci sono operai, professionisti, studenti e pensionati, persone perbene che probabilmente hanno il solo torto di non pensarla in tutto e per tutto come il Comitato Tutela Valdichiana. Ritengo comunque singolare che un comitato ambientalista, che non ha per sua natura funzioni politiche, entri in questioni interne ad un Partito e direi le stesse cose se gli strali fossero diretti al PDL. Una cosa posso dirla al Comitato Tutela Valdichiana: non vi faremo il favore di dividere il PD, tra noi ci potranno essere discussioni e confronti ma nessuno di noi mai e poi mai sceglierà di rompere l’esperienza politica del PD. Il sospetto che mi viene e che si utilizzi questo metodo per portare avanti posizioni di altri, che non hanno il coraggio di apporre la propria firma. Io non ho problemi di questo tipo e posso camminare a testa alta cercando di portare un fattivo contributo alla nostra comunità, i cui interessi sono gli unici che voglio tutelare.

Antonio Aurilio

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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