Una volta il principe abbandonava il suo castello e, dopo aver indossato abiti cenciosi e travisato il suo aspetto, si mischiava al popolo per percepirne umori e malumori, meglio se espressi in qualche bettola davanti ad un bicchiere di buon vino che scioglie la lingua e garantisce la genuinità dei concetti espressi. Di solito si faceva accompagnare dal suo servo più affidabile e fedele e le incursioni improvvise nell’oscurità della notte, a garanzia di chi esercitava un potere occhiuto e feroce, davano con buona approssimazione il termometro della situazione, l’indice di gradimento del principe secondo la voce schietta e diretta del popolo.
I tempi sono cambiati, di principi arroccati nei castelli tra lugubri drappeggi, sicari dietro le tende con lo stiletto in mano e favorite da abbandonare in un letto disfatto, ce ne sono sempre meno. Rimane l’esigenza, ammesso che conti qualcosa, di conoscere il pensiero della gente quando si gestisce il potere e si amministra.
Il rischio peggiore per chi fa politica è quello di costruirsi un mondo virtuale ed autoreferenziale fatto di certezze intangibili corroborate dalla solidità degli apparati e di elaborare progetti astratti che non hanno nessun punto di contatto con le esigenze elementari del popolo, meritevoli di essere considerate e soddisfatte.
Questo lungo preambolo per dire che il Sindaco di Cortona dovrebbe scendere tra la gente ed ascoltarla soprattutto quando sono coinvolti i soggetti più deboli di questa società, gli anziani ed i bambini.
Oggi il “suddito” non blatera nelle bettole e nelle osterie ma affida il suo grido di dolore al Web ed ai giornali e diventa sempre più difficile, proprio perché è espresso pubblicamente, soffocarne ed ignorarne il malumore.
Nell’articolo apparso su L’Etruria di Marisa Nocentini del Principe, con parole semplici ed efficaci, si descrive lo stato dei giardini di Camucia, si racconta il loro degrado e si esprime il disagio profondo della popolazione.
E’ una situazione imbarazzante e surreale della quale mi sono già occupato e che devo affrontare nuovamente a richiesta di mamme agguerrite ed inferocite per l’insipienza di questa Amministrazione.
I miei tre bambini questa estate, al ritorno dal mare, hanno frequentato quasi quotidianamente i giardini di Camucia. Sicuramente si saranno divertiti con i loro amichetti ma sono sempre tornati a casa trasfigurati dalla terra e dalla polvere, del tutto irriconoscibili.
Questi giardini, l’unico ritaglio di “verde pubblico” della frazione più importante del nostro Comune, sono uno spazio davvero esiguo diviso in due, qualora ce ne fosse bisogno, dalla scuola materna e dall’asilo nido. Per ristrutturare quei pochi metri quadri di polvere e di fango, intervallati da vialetti angusti ed impraticabili, alcuni anni fa, furono spesi 43.898,84 Euro. Fu creata perfino una collinetta artificiale sulla cui sommità fu piantato un ulivo (…) che seccò quasi subito e dalla cui fine ingloriosa questa Amministrazione avrebbe dovuto trarre pessimi auspici. Surreale anche il nome del giardino, “Rondò di Piazza Indipendenza”, nato dalla fantasia dei bambini delle scuole elementari, sempre generosi nei giudizi e disposti a riporre una fiducia incondizionata nella capacità e nella buona volontà degli adulti.
All’imbrunire, scompaiono gli italiani e il giardino si popola di ombre con caffettani e di donne velate.
Pochi ed insufficienti i cestini per i rifiuti, discutibile e spartano l’arredo, la fontanella riempie un invaso lurido con l’acqua stagnante e pieno di vermi, il traffico veicolare che scorre convulso tutto intorno è quanto di meno rilassante ci possa essere per i genitori ed i bambini. Poi c’è l’altra parte, quella più selvaggia, amena e suggestiva (…) delimitata da Via XXV aprile, via XXV Luglio e via Alberto Sandrelli che gli incauti frequentatori chiamano con involontario umorismo la “Pinetina”. Tanta polvere impastata con escrementi di animali e una spianata di cemento che rappresenta per i bambini il rischio concreto di farsi male.
Riuscirà questa Amministrazione, che sta facendo scomparire la nostra bella vallata sotto una colata di cemento, a dare una risposta concreta alle mamme e ai bambini di Camucia?
Come si sta sviluppando Camucia? Sta crescendo in maniera armonica, secondo un programma razionale e preciso o è soltanto un’accozzaglia indistinta di edifici in qualche caso orribili ed imbarazzanti?
Quest’amministrazione ha promesso “la Casa della Salute” nell’area dell’ex Campo Sportivo della Maialina che può rappresentare l’ultima speranza per dare un polmone verde a Camucia.
Negli anni ’80 chi scrive, dai banchi del Consiglio Comunale, aveva suggerito la costruzione di un parcheggio al livello del terreno di gioco da coprire per realizzare verde pubblico all’altezza del piano stradale ed offrire una soluzione migliore al mercato del giovedì nell’interesse degli ambulanti e dei loro clienti.
La signora Del Principe chiude il suo articolo paventando l’intervento di “Striscia la Notizia”, il programma satirico che dà voce alla gente ed affronta i casi disperati.
[.noresp.]
A chi giustamente si lamenta ed esprime il suo malumore mi permetto di dare un consiglio: costruiamo un’alternativa credibile a questa Amministrazione incapace di dare una risposta ai bisogni più elementari della gente.
Non serve il Gabibbo che cromaticamente rappresenta benissimo questo potere politico. Serve un Sindaco attento, capace di ascoltare e di prospettare soluzioni accettabili per soddisfare le esigenze della popolazione in linea con le risorse disponibili.
I nostri bambini non possono più attendere.
Non possiamo continuare a deluderli e dobbiamo dare risposte puntuali ed esaurienti alle loro esigenze.
Non vogliamo la Casa della Salute che comporta onerosi investimenti.
Ci accontentiamo di un giardino degno di questo nome per farli giocare al sicuro senza il rischio di farsi male.
E’ chiedere troppo?
Mauro Turenci
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