Almeno 700 persone al comizio di Matteo Renzi di lunedì sera ad Arezzo, e il Comitato “Cortona per Matteo Renzi” non ha fatto mancare la propria presenza. Svoltosi presso la Borsa Merci di Arezzo,l’incontro ha visto il candidato alla Segreteria Nazionale del Partito Democratico essere calorosamente accolto dagli aretini, ma anche da un nutrita delegazione cortonese, per il suo terzo passaggio in Arezzo negli ultimi mesi.
Una parte significativa dei presenti è rimasta all’esterno della sala colma, seguendo l’evento su un maxischermo nonostante i rigori dell’inverno e la neve. La sala ha iniziato ad affollarsi già prima delle 20, per raggiungere rapidamente la massima capienza contando anche le persone in piedi lungo i corridoi. Nell’attesa del protagonista, ritardatario a causa della situazione climatica, il deputato aretino Marco Donati ha ricordato all’uditorio il significato delleprimarie aperte: una festa di democrazia e partecipazione, un momento di arricchimento e di avvicinamento all’elettorato più che una sterile lotta tra correnti come alcuni hanno voluto descriverle. L’8 dicembre potranno votare tutti, iscritti e non, dai sedici anni in poi, presentando il documento di identità e la tessera elettorale. Presenti in sala numerosi esponenti politici locali, dal sindaco di Arezzo Fanfani al segretario provinciale Dindalini, dalla Senatrice Mattesini alla deputataMaria Elena Boschi, coordinatrice della Leopolda 2013 e di recente protagonista di un bell’incontro con l’elettorato cortonese. Al suo arrivo Matteo è stato accolto con entusiasmo e applausi da tutti i presenti. Ilsuo intervento si è caratterizzato, come sempre, per simpatia, ironia,appunti critici alla gestione del governo di larghe intese, ma anche percontenuti innovativi, proposte concrete e idee. Non sono mancati i riferimenti al bisogno di rinnovamento e cambiamento sia a livello nazionale che a livello di partito, con accenni alle riforme strutturali di cui necessita il nostro paese e la consapevolezza che è necessario ridare credibilità alla politica. Alle battute conclusive del comizio – dopo circa cinquanta minuti – Renzi ha ricordato come prima di ogni riforma sia necessario lavorare sulla crisi di valori che ha colpito la nostra società esasperata dalla crisi economica; ha poi salutato l’uditorio ed ha lasciato la sala molto lentamente, tante erano le persone che lo volevano salutare.
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