Un’altra perla dei fedelissimi di Silvio Belusconi: il senatore Marcello Dell’Utri, condannato in Appello a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, ha definito un eroe Vittorio Mangano, lo stalliere mafioso ed assassino fatto venire dalla Sicilia per prestare servizio nella villa di Arcore.
Alcuni giorni prima, il neo-Ministro Aldo Brancher, imputato a Milano per appropriazione indebita, travolto dall’indignazione popolare, ha dovuto rinunciare ad avvalersi del “legittimo impedimento” previsto dal lodo Alfano. Dovrà presentarsi davanti ai giudici per rispondere dei reati che gli vengono contestati dando ragione al Presidente Napolitano secondo il quale nessun impedimento sussiste per chi non ha incarichi ufficiali ed è privo di “portafoglio”. Potrebbero dargliene uno (…) anche se c’è la possibilità concreta, reiterando il reato, che lo rubi.
Le ultime sporcizie di questi galantuomini a cui gli elettori hanno affidato il destino dell’Italia vengono subito dopo le dichiarazioni deliranti di Umberto Bossi secondo il quale la disastrosa partita della Nazionale con la Slovacchia sarebbe stata comprata e un paio di giocatori avversari avrebbero partecipato al nostro prossimo campionato.
Dell’ex Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola sappiamo già: ha comprato per un milione e ottocentomila euro un appartamento prestigioso a Roma con vista sul Colosseo e, al momento della stipula del contratto, un “ignoto” benefattore si è presentato dal notaio con 900.000 Euro in assegni circolari.
Un bellissimo regalo da parte di uno “sconosciuto” che aveva ricevuto qualche favore o sperava di ingraziarsi l’intraprendente ministro.
Al termine della manovra economica che colpirà i ceti meno abbienti e gli italiani più poveri, lasciando indenni le banche e l’alta finanza, si ricomincerà a parlare di intercettazioni telefoniche.
Chi volesse saperne di più vada su Google e digiti “Boniver – Carfagna”.
Capirà che siamo alla vigilia del più grande scandalo sessuale della Seconda Repubblica e verrà rivalutata definitivamente la figura di Bill Clinton che dovette confessare di aver mentito alla Nazione ma mai si sarebbe sognato di affidare un dicastero a Monica Lewinsky che l’aveva deliziato con il sesso orale.
E’ normale che un mafioso pluriergastolano venga definito “un eroe” da uno degli uomini più vicini a Berlusconi che ha raccolto l’eredità di DC e PSI, travolti dagli scandali nella stagione di Tangentopoli, con la più sensazionale ed ardita operazione politica degli ultimi 50 anni.
Per noi gli eroi sono altri.
Sicuramente il giudice Paolo Borsellino, trucidato per la sua lotta disperata contro la mafia che poteva contare sulla contiguità di importanti organi dello Stato.
Per noi gli eroi sono i 24 ragazzi di Destra massacrati negli anni ’70 e ’80 dai comunisti nella completa indifferenza del potere politico democristiano.
Non sognavano un’Italia come questa.
Il nostro impegno deve continuare anche per loro perché non possiamo regalare la nostra Patria ai delinquenti, ai ladri e agli amici dei mafiosi.