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I cambiamenti strutturali attuati dalle FS negli ultimi anni hanno portato alla scissione del servizio ferroviario da quello della gestione delle infrastrutture. Questo ha comportato notevoli tagli alle risorse umane ed ai servizi in genere. Non è un mistero che Trenitalia punti tutto sull’Alta Velocità, relegando i servizi a carattere locale alle Regioni. Se da una parte l’AV è diventato il fiore all’occhiello di una barca che fino a poco tempo faceva acqua da tutte le parti, dall’altra questa scissione ha di fatto creato una ferrovia di serie B, quella appunto dei servizi regionali.
Automatizzazione, taglio dei costi, razionalizzazione di uomini e mezzi hanno fatto si che i territori non serviti direttamente dalla TAV si trovino con servizi inadeguati. Ciò riguarda anche la nostra provincia, con Arezzo in testa, città che ha da poco tagliato il traguardo dei centomila abitanti. Arezzo che si ritrova sempre più declassata, considerando anche il fatto che la gloriosa Direttissima passa proprio in periferia della città. Ad ogni orario ci ritroviamo con sempre meno treni importanti, siano essi Intercity o treni notturni. Qualcuno ha cominciato a storcere il naso. Una città Arezzo, che con il suo distretto orafo si trova di fatto confinata ai margini delle grandi vie di comunicazione, nonostante la clientela internazionale che la frequenta, per affari e per turismo. Con una Due Mari eterna incompiuta ed un aeroporto (Peretola) fuorimano, Arezzo ha sempre fatto affidamento sulla ferrovia, che sin dalla sua nascita è stato un punto cardine per la mobilità, sia essa locale che a più ampio raggio. Ma tant’è! Possibile che su oltre 80 EuroStar che sfiorano la città ogni giorno vi si fermi un solo treno veloce la mattina per Roma ed un altro la sera in senso inverso? Trenitalia si giustifica con il fatto che un EuroStar che dovesse effettuare una sosta nella città del Vasari perderebbe un sacco di tempo tra uscire dalla Direttissima, arrivare ad Arezzo e poi tornare sulla linea veloce. Come già sta avvenendo in altre città (in Emilia e in Campania), anche qui potremmo avere una stazione dedicata all’Alta Velocità, considerando anche che proprio nella zona individuata per tale scopo, la Direttissima incrocia la linea Arezzo-Sinalunga, con tanto di stazione! Quindi non un’opera mastodontica con sprechi di soldi, ma un semplice raccordo che potrebbe far si che finalmente anche noi potremmo avere i nostri treni veloci per il Nord e per Roma. Per sensibilizzare l’opinione pubblica, anche sul social network più gettonato è appena nata una pagina che si chiama proprio “Vogliamo la stazione dell’Alta Velocità ad Arezzo”. Fiduciosi attendiamo sviluppi.
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