Il 24 novembre ho partecipato alla Convenzione nazionale del Partito Democratico a Roma, come delegato della mozione Cuperlo per la provincia di Arezzo, assieme a Jacopo ed Elena, entrambi sostenitori di Matteo Renzi. Con Jacopo già ci conoscevamo poiché condividiamo l’esperienza dei Giovani Democratici nei comuni di Cortona e di Foiano della Chiana e nella federazione aretina.
Sapevamo che la Convenzione rappresentava solo un passaggio formale, la presa d’atto della consultazione degli iscritti della scorsa settimana, ma vivere in prima persona questo evento non è come vederlo in televisione.
Infatti appena arrivati mi ha colpito la scenografia della enorme sala dell’Ergife Palace Hotel ancora semideserta con una copia dell’Unità in ogni sedia e pochi istanti dopo la ressa dei fotografi e giornalisti attorno ai candidati, dirigenti e parlamentari che arrivavano alla spicciolata.
La sala è diventata strapiena in breve tempo e le emozioni salivano non solo fra i partecipanti ma anche fra coloro che dovevano intervenire. L’Inno di Mameli, forte e cantato da tutti, il primo intervento della segretaria di Olbia, invitata per ricordare che il PD vive nel paese anche nelle sue tragedie, il minuto di silenzio per i morti e poi i dati ufficiali (Renzi 45.34%, Cuperlo 39.44%, Civati 9.43%, Pittella 5.8%) e l’intervento dell’attuale segretario nazionale Epifani, non formale ma riflessivo sul ruolo del PD in Italia e soprattutto nel contesto europeo. Infine i 3 candidati, preceduti da un breve intervento per ricordare la Giornata mondiale contro la violenza sulla donne del 25 novembre e Gianni Pittella, appena eliminato per la corsa al ruolo di segretario nazionale secondo regolamento, che sorprende chi, come me, non ha mai avuto occasione di sentirlo dal vivo.
Civati, Cuperlo e Renzi hanno esposto, in successione, le rispettive posizioni. L’occasione era buona per capire se nei loro interventi ci sarebbero state nuove cose rispetto alle mozioni esposte nelle settimane scorse nei congressi di circolo o comunque dei punti spiegati meglio dai diretti interessati. Ho avuto conferma di molti punti in comune tra i programmi su temi come il rinnovamento del partito, le riforme istituzionali e soprattutto sul futuro dell’Europa. Non ho cambiato idea, l’intervento di Gianni Cuperlo mi è sembrato il più esaustivo, il più chiaro sulla posizione che deve avere il segretario e il ruolo che il PD deve assumere . Pacato ma sicuro, l’unico con simbolo del partito e scritta “segretario” sullo schermo, espressione di una forza democratica chiaramente di sinistra, senza timori e forza del riscatto delle energie positive della società italiana.
Cortona 25-11-2013
Carlo Pasqui