Ritengo che il PD aretino debba scrivere una nuova storia, dare un reale segnale di cambiamento nei metodi, nelle forme di confronto e di dialogo e nelle persone. Solo entusiasmo, energia nuova, nuovi occhi possono dare una forza rigenerata a un partito chiaramente in difficoltà e altrettanto chiaramente riferimento.
Cambiare la nostra politica in quella vera, in quella che è servizio e crescita: la politica che sa volare in alto, che sa guardare il presente e immaginare il futuro, interpretare sogni, aspettative della gente; la politica che al posto di isterismi e guerre tra bande costruisce ponti con il ragionamento e nel dialogo; la politica che si prende responsabilità; la politica non della tattica e della strategia ma del cuore; la politica che riesce a costruire una comunità, che nonostante le differenze crede che si possa cambiare le cose, si possa costruire un mondo nuovo e si possa farlo solo insieme.
Una politica diversa si aspetta e si merita il nostro partito, la nostra gente, i nostri elettori, i nostri iscritti, i nostri concittadini: Una politica che ascolta, una politica che sappia essere umile.
In qualità di presidente dell’assemblea provinciale del partito democratico di Arezzo ritengo opportuno precisare alcune notizie relative alla direzione provinciale tenutasi giovedì 7 luglio.
Nei prossimi giorni sarò tenuto a convocare l’assemblea provinciale, massimo organo di rappresentanza del Partito Democratico, facendo seguito a quanto approvato a maggioranza assoluta nel documento presentato dal PD di Cortona che ha chiesto in direzione l’immediata convocazione dell’assemblea provinciale, per affrontare il dibattito sul segretario e la segretaria, e un nuovo congresso da tenersi nel mese di ottobre.
Precedentemente la maggioranza relativa dell’assemblea aveva approvato, non senza polemiche sul metodo e le regole, la richiesta di ritiro delle dimissioni di Massimiliano Dindalini sulle quali si sono espressi i 35 delegati su 80 pari a circa il 43%.
Inizia una fase delicata per il segretario e per tutti noi da affrontare con intelligenza e rinnovata passione.
Sarà mia premura convocare l’assemblea per consentire alla nostra comunità democratica un dibattito ampio, costruttivo e che ponga le basi per affrontare con determinazione l’appuntamento del referendum, scommessa non di un partito ma come opportunità di crescita di un paese.
Da qui dobbiamo ripartire e lavorare per questo Partito, per il nostro partito, i nostri elettori, i nostri iscritti, i nostri concittadini.
Albano Ricci
Presidente assemblea provinciale del PD