A proposito di quanto apparso sulla stampa nazionale e locale sulle contestazioni al ministro Fornero nel corso della conferenza sul lavoro svoltasi a Cortona. Molte inesattezze abbiamo riscontrato , sia nel raccontare lo svolgersi degli avvenimenti , sia nel riportare i contenuti delle contestazioni variamente espressi dai presenti . Su alcune di queste inesattezze si può sorvolare vista la loro scarsa importanza. Su altre no.
Nessuno tra le forze presenti (c’erano anche militanti di Fiom , CGIL e del Partito Comunista dei Lavoratori) ha utilizzato termini o slogan sessisti : i contenuti delle contestazioni riguardavano casomai le scelte politiche (politiche, e non tecniche) del governo Monti e del ministro Fornero in particolare. Infatti la sua decisione di venire a parlare con i manifestanti è avvenuta dopo che gli abbiamo gridato “servi delle Banche”.
Decidere infatti di investire grandi risorse economiche negli armamenti piuttosto che nella sanità e nella scuola o nella crescita reale non è scelta puramente tecnica. decidere di penalizzare i ceti più deboli e impoverire il lavoro dipendente piuttosto che colpire i privilegiati non è scelta puramente tecnica .
Pertanto l’atteggiamento vittimista di Fornero, che continua a lamentarsi, forse perchè adusa a simili atteggiamenti negli ambienti in cui si muove abitualmente, di essere stata attaccata “in quanto donna ” non aveva in quella sede alcun riscontro con la realtà oggettiva, è una vera menzogna.
I manifestanti hanno rivendicato pacificamente il diritto ad esprimere il dissenso verso le scelte del governo,nonostante alcuni esponenti delle forze dell’ordine tentassero di zittirli.
E’ vero , il ministro ha chiesto di “parlare” con chi la contestava, ma in realtà non ha dato risposte , tanto meno convincenti, su nessuno dei punti che le venivano contestati:ha eluso le domande , si è limitata a sbuffare alle critiche sugli investimenti militari, si è limitata a far riferimento alle sue origini operaie (?)
A proposito della riforma del lavoro …non riuscendo proprio a convincere nessuno nè sulla neutralità tecnica nè sulla buonafede sua e del suo governo.
E voglio sottolineare che nessuno tra quanti l’ascoltavano, men che meno il sottoscritto, ha mai nutrito la benchè minima illusione sulla disponibilità di Fornero ad ascoltare le ragioni dei lavoratori, dei disoccupati dei tartassati: le azioni e le scelte che il governo ha fatto e contiunua a fare ne sono la dimostrazione più evidente
[.noresp.]
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